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domenica 8 novembre 2009

Santoro & il nervo scoperto della politica mafiosa


Ancora una volta Michele Santoro è riuscito nel suo intento grazie al sottile stratagemma di parlare a suocera perchè nuora intenda. Ha dedicato infatti l'intera puntata di Annozero di giovedì scorso (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4013cc78-c285-4617-9a88-4c5f3a2242ad.html?=0) al mancato scioglimento del comune di Fondi, in provincia di Latina, per infiltrazione mafiosa ed ha orientato il suo personale occhio di bue giornalistico sulla figura (alquanto censurabile) di Claudio Fazzone, senatore pidiellino smaccatamente berlusconiano ed ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio nonchè autentico ras della cittadina pontina, sede del più grande mercato ortofrutticolo d'Italia da sempre obbiettivo degli appetiti della criminalità organizzata. Non tutti, credo, conoscevano la faccia di Fazzone nè tantomeno le sue gesta politiche: ci ha pensato quindi il conduttore salernitano, non troppo simpatico all'entourage del Cavaliere, a farci apprezzare la vis polemica ricoperta di tracotanza del senatore pidiellino accusato (a ragione) di non essersi opposto allo strapotere criminale delle cosche mafiose (e della 'ndrangheta) che nell'ultimo decennio hanno devastato la città pontina. Il reportage giornalistico su Fazzone ci ha consegnato il ritratto di un personaggio di primo piano nella mappa del potere elettorale della fu Forza Italia. Nelle elezioni del 2000 e successivamente in quelle del 2005 Fazzone è stato (un pò inopinatamente) il consigliere regionale più votato d'Italia. A chi gli chiedeva il motivo di tanto inaspettato successo rispondeva, in modo serafico e berlusconiano, che lui era l'eletto dal popolo e non certo dalle cosche o dagli uomini del malaffare. E ci mancherebbe altro. Nemmeno Berlusconi oserebbe rispondere in modo diverso. E tanto per non distanziarsi troppo dal modus operandi televisivo del suo mentore e padrino politico, Fazzone in tv da Santoro grida al complotto (dei comunisti) che ha lo scopo di sottrarlo al consenso dei suoi elettori. E ascoltando quanto da lui riferito in trasmissione viene fuori il lato grottesco della vicenda: chi ordirebbe l'oscuro complotto sarebbe il Prefetto di Latina coadiuvato da polizia, carabinieri e magistrati in odore di toga rossa. In pratica le istituzioni e la giustizia contro un benefattore dell'agro pontino. E come se non bastasse ci si è messo pure il ministro dell'Interno Maroni che avrebbe avallato la congiura. Ma nonostante tutto l'indefesso lavorìo dei complottisti la situazione è che non si è riusciti ad abbattere il muro d'omertà e a sciogliere il Comune di Fondi ma soltanto ad indire nuove elezioni per il marzo 2010 accompagnando il tutto con un Commissariamento ordinario. Grazie a Santoro la cronaca di questa brutta storia di malapolitica italiana è stata portata a conoscenza anche del grande pubblico televisivo e non solo di quello dei giornali: l'inchiesta di Stefano Bianchi ha evidenziato come terre fertili e un mare bellissimo siano stati devastati dall'abusivismo, come assessori e imprenditori abbiano scientemente consegnato la città di Fondi nelle mani della mafia. L'unica voce in studio da Santoro (oltre a quelle di De Magistris, Fava e Travaglio) che cercava di contrastare lo strapotere verbale di Fazzone era quella del direttore di Latina Oggi, quotidiano locale di proprietà di Ciarrapico, in prima fila nella battaglia contro il malaffare. Ma anche Alessandro Panigutti alla fine è stato sopraffatto dal senatore in odore di mafia ed è stato additato come uno del complotto, manovrato dall'editore Ciarrapico dipinto come un neobolscevico e non già come un vecchio estimatore di Mussolini. Poco ci mancava che Fazzone puntasse il dito contro il suo collega di partito Bocchino, intervenuto più volte per dire che sarebbe stato opportuno sciogliere il comune di Fondi. Alla fine mancava solo la telefonata in diretta di Berlusconi per mettere il sigillo a tutta questa storia surreale ma deprimente, tipica cartina da tornasole della politica italiana impastata nella cloaca massima dell'egemonia mafiosa e oramai incapace di separare, in una sorta di raccolta differenziata delle istituzioni, la cacca dalla cioccolata.

2 Commenti:

  • Alle lunedì 9 novembre 2009 alle ore 08:11:00 CET , Anonymous Anonimo ha detto...

    Buongiorno carissimo.Ho letto sia questo post che quello sull'Antipatico.Entrambi evidenziano due calamità della nostra Nazione:il potere della criminalità organizzata e la prepotenza delle cosiddette istituzioni(vedi anche il caso di Stefano Cucchi).Purtroppo non vedo all'orizzonte nessuna forza politica in grado di affrontare questi due problemi.Forse il PD di Bersani speriamo....Ciao Mauro.

     
  • Alle lunedì 9 novembre 2009 alle ore 08:54:00 CET , Blogger nomadus ha detto...

    Carissimo MAURO, il mio augurio è anche il tuo e cioè che Bersani riesca dove altri hanno fallito (per incapacità o per paura), aggregando una vera forza politica alternativa e soprattutto di senso compiuto, sia dal punto di vista del programma sia per quanto riguarda i contenuti e l'attenzione nei confronti di chi ha veramente bisogno in questo Paese, a cominciare dai giovani e dagli espulsi over 45 dal mondo del lavoro. Speriamo nel miracolo. Un affettuoso saluto e buona settimana.

     

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