un avvocato che sembra una velina
A guardarla bene, nelle foto e nella sua estemporanea incursione sulle nostre tv e nei telegiornali, Chiara Zardi, avvocato d'ufficio presso il Tribunale di Milano, sembra avere più le physique du role da velina che da principe del Foro, con quel bel visino che non sfigurerebbe certo in una finale di Miss Italia e con la parlantina giusta ed appropriata davanti alle telecamere. Assurta ieri al ruolo di "star per un giorno", nel palazzone di giustizia milanese, per essere stata scelta (a caso e tramite il call center quasi fosse l'estrazione della riffa) come difensore d'ufficio di sua maestà Re Silvio nel processo Mills presieduto dalla famosa Nicoletta Gandus, giudice non propriamente nelle grazie di Sua Emittenza, la bella 28enne laureata in giurisprudenza e avvocato da appena due anni ha retto bene la scena. Scaraventata all'improvviso sul palcoscenico mediatico e giudiziario della piazza milanese, la Chiara Zardi è stata impeccabile e irreprensibile nel suo ruolo a metà tra la bellezza da bancone di Striscia e la seriosità da aula di giustizia. Ha affrontato con piglio e impavidità l'assalto delle telecamere e dei microfoni avidi di rivelazioni sul suo nuovo ruolo da difensore dell'uomo più inquisito d'Italia; le hanno anche chiesto ragguagli sull'entità dell'eventuale parcella da presentare al cavaliere per la sua prestazione professionale, e lei, tranquilla, afferma che applicherà le tabelle dell'Ordine (un omaggio, forse, alle liberalizzazioni di Bersani...) senza sconti ma anche senza "creste". In buona sostanza un avvocato da tenere a mente (sperando ovviamente di non averne mai bisogno nella vita) per il futuro, con l'unico rammarico di non averla potuta ammirare negli abiti succinti da provinanda di Veline. Peccato.
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