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giovedì 7 febbraio 2008

Obama - Clinton, il duello infinito




Mi ero riproposto di seguire con attenzione il SuperTuesday americano, con le votazioni in 22 Stati per la corsa dei democratici e dei repubblicani alla Casa Bianca, prevista per il prossimo 4 novembre. Ma seguire una moltitudine di numeri, proiezioni, superdelegati, delegati mancanti e quant'altro è stata una vera e propria impresa. Ancora stamattina, seguendo le prime pagine dei giornali americani, ho l'impressione che stiano rivedendo i conteggi. La maggioranza è ancora di Hillary Clinton che può contare su 85 delegati in più di Barack Obama (http://www.latimes.com/news/politics/primaries/) che comunque ha vinto (e non mi sembra poco) in 13 Stati, contro i 9 della Rodham Clinton. Gli analisti americani ora sono alle prese con proiezioni e previsioni per i prossimi appuntamenti elettorali, il 9 febbraio in Lousiana, Nebraska, Washington e Virgin Islands (http://politics.nytimes.com/election-guide/2008/primaries/democraticprimaries/index.html), dove si assegneranno altri 204 delegati. Tutti i media americani, comunque, esaltano la incredibile performance elettorale di Obama che, al contrario di Hillary è in continua ascesa di voti e di consensi. La Rodham Clinton sta cercando di contrastare con i suoi potenti mezzi (soprattutto economici) l'incedere quasi militare del senatore di Chicago, che con il suo slogan "Yes, we can" (mutuato anche dal nostro Walter Veltroni) sta raccogliendo intorno a sè una impressionante folla di sostenitori (non soltanto di colore) desiderosi di vedere, per la prima volta, un afroamericano alla Casa Bianca. Un sogno alla portata di Obama, il volto nuovo che dà voce alla nuova America del ventunesimo secolo.

2 Commenti:

  • Alle giovedì 7 febbraio 2008 alle ore 12:41:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Buongiorno,hai saltato un giorno.Per la prima volta sto seguendo con un certo interesse le primarie americane.La presenza di Obama e,la sua vittoria,potrebbero rappresentare una grande ventata di novità non soltanto per gli Stati Uniti,ma per il mondo intero.Per quanto riguarda le vicende di casa nostra,indubbiamente la mossa di Veltroni di correre da solo ha scompaginato le acque stagne della politica italiana.Forse arriveremo,casualmente ,a quello sbarramento alto da me provocatoriamente auspicato.MAURO

     
  • Alle giovedì 7 febbraio 2008 alle ore 13:19:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Buongiorno a te, caro MAURO, fedele controllore delle mie "assenze" dal blog. La novità rappresentata da Barack OBAMA mi pare più che sufficiente per far cambiare il vento americano di questo nuovo millennio. Il nuovo sogno dell'afroamericano alla Casa Bianca è più che realizzabile. Anche Walter Veltroni (estimatore di Obama, come lo era nelle passate elezioni per KERRY) potrà beneficiare di riflesso del suo appropriarsi dello slogan del senatore di Chicago "YES, WE CAN" e magari impedire il ritorno del cavaliere al potere. Incrociamo le dita.

     

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