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lunedì 4 febbraio 2008

se anche il "Picconatore" difende Santoro...







Deve averla combinata proprio grossa Corrado Calabrò con il suo "richiamo" a Michele Santoro e alla sua trasmissione Annozero se, dopo le difese (quasi d'ufficio) di Beatrice Borromeo (sua collaboratrice) e di Gad Lerner (suo collega), si scomoda anche il presidente emerito della Repubblica, senatore Francesco Cossiga, in una simpatica e pungente presa di posizione in favore del giornalista salernitano. Proprio oggi, infatti, l'ex ministro dell'Interno ai tempi del rapimento Moro, scrive una lettera da principe del foro che viene pubblicata su un giornale (l'Unità) non esattamente "vicino" al vecchio Picconatore dal punto di vista delle idee politiche. Leggendo lo scritto (http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72634) sono indotto a ritenere che Cossiga voglia prendere i classici due piccioni con una fava. Infatti, oltre alla difesa di Santoro, si scorge (neanche tanto subliminalmente) una bella frecciata intinta nel curaro all'Autorità stessa (AGCOM) e al suo presidente (Calabrò), mitigata da una dichiarazione (di prammatica) di equidistanza tra le parti (l'accusatore e l'accusato). Nonostante le ottanta primavere sulle spalle, mi sembra ancora che il simpatico vecchietto sassarese sia capace di farsi capire senza troppi giri di parole e allocuzioni manieristiche. Una lucidità mentale (seppur negata dai suoi denigratori) che gli fa onore e che gli costerà (immagino) qualche antipatia in più da parte dei suoi coetanei, alcuni dei quali (come il cavaliere, anche se ha nove anni in meno) a volte hanno difficoltà nella giusta sintassi e idonea espressione grammaticale delle loro idee.

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