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domenica 3 febbraio 2008

Gad Lerner, il "fedele" difensore di Santoro




Ancora non si sono spente le polemiche per la "censura" al programma di Michele Santoro da parte del Garante delle comunicazioni e già mi trovo costretto a ritornare sull'argomento per sottolineare la difesa accorata e sincera (e anche comprensibilmente di parte) che ieri ha fatto sul suo blog (http://www.gadlerner.it/?p=283) Gad Lerner, ottimo giornalista (in passato vicedirettore de La Stampa e attualmente conduttore de L'Infedele su La7) e perspicace osservatore della "doppiezza" usata (nel peso e nella misura) da Corrado Calabrò nel "bacchettare" Santoro sull'uso inopportuno dei cosiddetti processi mediatici in tv, e non messa in atto (per esempio) con quelle trasmissioni televisive (e i relativi conduttori) che "processano" imputati molto meno famosi del conduttore di Annozero, dandoli in pasto alla pubblica opinione e costruendoci sopra non uno ma decine di processi mediatici (basta ricordarsi le plurime puntate di Porta a porta sul caso Cogne e su Anna Maria Franzoni) senza che il Garante batta ciglio. Lerner non si lascia scappare l'occasione per rispolverare l'antico assioma del potente che se la prende principalmente con il debole e si ritrova accondiscendente nei confronti dei suoi simili. Non ho nulla da eccepire sulla teoria (e sulla difesa) di Lerner, se non che forse si è espresso leggermente in ritardo, dimenticandosi di quando Santoro fu seppellito dalle polemiche feroci per aver dato spazio ai giudici De Magistris e Forleo nel periodo della querelle con Mastella e di quella con D'Alema per il caso Unipol. Resta comunque la nota di merito per Gad Lerner, amplificata anche dall'assordante silenzio delle altre prime firme del giornalismo italiano, che ancora una volta hanno perso una buona occasione per mostrare una solidarietà umana e non di "casta"...

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