LIBERO...di cucinare
Il nuovo Gianfranco Vissani dell'editoria anche oggi ci ha deliziati con il suo consueto menù padano. Non perde tempo il nostro Vittorio Feltri, anzi. Ogni giorno nella sua cucina (redazione) si tira su le maniche, indossa il suo grembiule d'ordinanza e ci prepara la sua pietanza preferita. Cucinare l'avversario di turno, magari a fuoco lento (o per tre giorni consecutivi, com'è accaduto con Prodi), speziarlo ben bene (con la solita dose di insulti e frasi fatte) e impiattarlo nella maniera migliore, per poi presentarlo al suo ristoratore-imprenditore, vale a dire il cavaliere (e a suo fratello, padrone del ristorante), che ogni volta sbava e gode per questi succulenti e prelibati "piatti" giornalistici del Vittorio nazionale. Stamattina il menù prevedeva un bel Franco Marini bollito, nella migliore tradizione meneghina, in un bel brodo insaporito e arricchito da ingiurie al glutammato di sodio, forse un pochino troppo sapido, ma non fa niente. Per il palato non troppo sopraffino dei leghisti, dei milanesi berluscodipendenti e di tutti i 132.000 lettori avventori del suo ristorante-giornale, va più che bene, altro che! Mica possiamo stare troppo a sottilizzare se il menù oramai è sempre lo stesso, con i piatti che si ripetono come fossimo nella mensa di una caserma, con la lista dei vini sempre più annacquata e svaporita. Questo passa il convento editoriale, e questo bisogna sciropparsi. Ad eccezione di chi vi scrive, e di quelli che la pensano nello stesso modo del sottoscritto. Anche per evitare una gastrite non propriamente richiesta...
2 Commenti:
Alle giovedì 31 gennaio 2008 alle ore 19:33:00 CET , Anonimo ha detto...
Carissimo,continua sempre cosi.Denunciamo la falsità dei sedicenti liberali.Con tanti saluti a chi ti insulta.MAURO.
Alle giovedì 31 gennaio 2008 alle ore 20:23:00 CET , nomadus ha detto...
Grazie per il tuo appoggio morale e ideale, caro MAURO. Non voglio certo fare il "censore" di VITTORIO FELTRI nè il correttore di bozze di LIBERO, ma voglio solo sottolineare l'ottusa visione politica e sociale che continua ad avere con un occhio solo (quello fornito da Paolo Berlusconi e naturalmente dal fratello) e che ha pure carenza di diottrie...E soprattutto vorrei far capire ai lettori di LIBERO che con 1 euro a volte, è meglio acquistare un bel caffè al bar. Avendo in cambio anche il resto.
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