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sabato 9 febbraio 2008

Le recensioni (a tempo) di Aldo Grasso


Hanno fatto inquietare anche il principe dei critici televisivi. Ebbene sì, la calma olimpica di Aldo Grasso, stimatissimo "guru" delle recensioni televisive del Corriere della Sera, è andata a farsi benedire. Questa mattina il suo articolo (pubblicato a pagina 61, dal titolo "Basta recensioni sugli show notturni") è molto più che eloquente e intellegibile. Praticamente è un "ma andate a ca..re tutti quanti" rivolto alle alte sfere della RAI e anche al ministro (oramai ex) delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. L'accusa lanciata dal professor Grasso è precisa e ben circostanziata. Praticamente l'esimio critico televisivo è costretto a fare le ore antelucane, nel cuore della notte, per poter seguire (e quindi recensire) alcuni programmi televisivi. Ha fatto l'esempio di giovedì scorso. Tre programmi (a suo dire divertenti, interessanti e di qualità) sono andati in onda dopo la mezzanotte: Artù di Gene Gnocchi su RaiDue, Mai dire Grande Fratello della Gialappa's su Italia1 e infine Markette di Piero Chiambretti su La7. Le lamentele, legittime e sottoscrivibili, di Aldo Grasso fanno perno sul fatto che in prima serata ci si debba sciroppare "mondezza televisiva" fatta di programmi inutili e insulsi (ma non credo che si riferisse al programma di Santoro, ci mancherebbe, parlava in generale), mentre bisogna fare le ore piccole per seguire programmi degni del Qualitel, una nuova forma di misurazione del famoso (e famigerato) "indice di gradimento", voluto dalla RAI (e dal ministro Gentiloni appunto) per stilare nuovi criteri di rilevamento dei programmi qualitativamente più degni di attenzione, anche a beneficio degli inserzionisti pubblicitari (sancta sanctorum del mondo televisivo) che potranno meglio investire su programmi doc. A margine di ciò, il buon Grasso ha sottolineato (con la sua solita caustica attenzione) come a capo di questo Qualitel il ministro abbia insediato un certo Giuseppe Sangiorgi, ex commissario dell'Autorità per le Comunicazioni, degnissima persona e professionista ineccepibile, ma con un lieve difetto, diciamo così, che rasenta il conflitto di interessi. La moglie firma programmi per la RAI, la sorella lavora a Mediaset. Evviva. Giustamente, si chiede Grasso, ci sono evidenti problematiche circa l'imparzialità da adottare sui programmi da "segnalare" per la loro "qualità"...Non sarebbe stato meglio affidare il Qualitel a qualcuno meno emotivamente coinvolto del signor Sangiorgi? Io credo di sì. Con tutti gli esperti di televisione e di comunicazione che abbondano in ogni angolo d'Italia, vuoi che non si riusciva a trovarne uno che non aveva parenti in servizio permanente effettivo in Rai o Mediaset? Nel frattempo, comunque, godiamoci lo stesso le recensioni, purtroppo a "tempo" prederminato (ovvero fino alla mezzanotte) di Aldo Grasso. Fermo restando che, come direbbe il buon vecchio Maurizio Costanzo, tutto il resto è vita...

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