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martedì 8 gennaio 2008

Ahmetovic, il ping-pong della giustizia


Come volevasi dimostrare. Come già successo poche settimane fa per il "caso Contrada" anche per Marco Ahmetovic, i giudici smentiscono loro stessi. In questo caso il gip di Ascoli Piceno, Annalisa Gianfelice (che coincidenza, anche nel caso Contrada il giudice era donna) ha deciso di far rimanere in carcere lo slavo, dopo una giornata che è stata una vera e propria partita a ping-pong, compreso un intervento di Francesco Storace (http://www.storace.it/2008/01/08/ahmetovic-storace-telefonata-veltroni-riapre-gioco-delloca/) e del suo fidato portavoce Fabio Sabbatani Schiuma (di rabbia...). Prima la decisione di accogliere un'istanza del legale di Ahmetovic, l'avvocato Felice Franchi (troppi "Felice" in questa telenovela...), che prevedeva un campo nomadi di Roma come luogo per i "domiciliari" dello zingaro. Poi un primo dietro-front (era naturale che un campo rom non poteva essere "controllabile" con facilità per verificare l'osservanza degli arresti domiciliari) e la decisione di rimandare Ahmetovic da dove proveniva, cioè nel residence di Porto d'Ascoli. A seguire, proteste, indignazioni, agenzie di stampa che amplificavano la notizia-scandalo e perfino un intervento del ministro Mastella. Alla fine nuova retromarcia. E la decisione delle 18.45 di non far uscire dalla cella lo zingaro. Fine della telenovela. Per ora.

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