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venerdì 7 dicembre 2007

scalfari vs. bertinotti




Il grande vecchio del giornalismo italiano (dopo la scomparsa di Enzo Biagi) e fondatore de la Repubblica, nonchè scrittore e maitre à penser, Eugenio Scalfari, ha dedicato questa mattina l'editoriale del quotidiano romano al presidente della Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, dal titolo (che è tutto un programma) "Bertinotti e il dovere del silenzio". Non lesina virtuali legnate l'ottantatreenne giornalista di Civitavecchia all'ex segretario di Rifondazione Comunista, accusato di uso improprio di linguaggio e, soprattutto, di inopportunità istituzionale a proposito della famosa intervista, concessa proprio a Repubblica l'altro giorno, con la quale tratteggiava una situazione politica di governo molto vicino all'agonìa parlamentare. L'invito al silenzio, contenuto nel titolo del pezzo di stamani, sta proprio nell'indicare, all'ex segretario, il dovere (morale, personale e istituzionale) che un'alta carica dello Stato dovrebbe osservare, astenendosi da improprie "invasioni di campo" sul terreno dell'operato del governo Prodi. Giustamente, secondo me, Scalfari rimprovera aspramente Bertinotti, facendogli notare che l'indicata premorienza governativa è del tutto fuori luogo. In primis perchè in un anno e mezzo di operato, Prodi ha ottenuto significativi successi politici come ad esempio l'approvazione di due finanziarie (senza la richiesta del voto di fiducia), il recupero di un accettabile risanamento finanziario, una politica redistributiva non trascurabile, più equa e, in secondo luogo, perchè ha restituito all'Italia un ruolo predominante e primario sullo scacchiere della politica internazionale. Le continue, sterili ed inutili polemiche, all'interno della maggioranza, tra la sinistra radicale (di cui Bertinotti è punto di riferimento per il segretario di RC Franco Giordano) e gli altri componenti della coalizione hanno provocato, almeno agli occhi dell'opinione pubblica, un chiaro offuscamento dei risultati ottenuti dalla compagine governativa, a tutto vantaggio dei detrattori dell'opposizione e in particolare della banda berlusconiana. L'effetto collaterale dell'intervista di Bertinotti è stato quello di provocare un indebolimento anche del suo ex partito (Rifondazione), unito ad un inevitabile fallimento della strategia politica adottata dalla sinistra radicale, smentita sul campo dalla perdurante stabilità del governo Prodi, al di là di sgambetti, minacce di dimissioni e mancate spallate. E intanto il presidente del Consiglio comincia a scartare il panettone...Temo che una fetta, nonostante tutto, resterà indigesta al vecchio Fausto.

1 Commenti:

  • Alle lunedì 10 dicembre 2007 alle ore 18:40:00 CET , Anonymous Anonimo ha detto...

    A volte le coincidenze in rete sono davvero agghiaccianti. Come questo comunicato (http://www.acciaiterni.it/index_2.asp?mnPr=news&mnSiNu=Ultime&mnBl=news&mnGr=gen&newsApri=antincendio)
    che fa bella mostra di se sul sito della Thyssenkrupp e dopo tutto quello che è successo lascia veramente senza parole...

     

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