il governo e le montagne russe
Non si può più nemmeno mangiare in pace il panettone. Appena dai un morso ecco il Bertinotti di turno che te lo manda di traverso, con il rischio del soffocamento (leggi caduta del governo). Non c'è pace per Romano Prodi: la litigiosità congenita e schizofrenica di alcuni componenti del suo governo (ma anche le esternazioni poco tempestive di chi è stato messo alla presidenza della Camera, non certamente per volontà divina...) miscelata all'insofferenza dell'opposizione (anche loro quanto a litigi non sono certo secondi a nessuno!), che vuole tornare ad afferrare le leve del comando, il tutto condito dalle minacce di Amato di ennesime dimissioni (in caso d'insuccesso del "pacchetto sicurezza") danno l'idea e l'immagine di chi si trova a fare un giro sulle montagne russe, al luna park della politica. Le salite ripide, le discese mozzafiato e i pochi momenti di linearità di percorso tratteggiano una sorta di grafico da quotazione borsistica, dove quello che vedi oggi non è uguale a quello che vedevi ieri, nè tantomeno a quello dell'altro ieri...Meno male che subito dopo la vittoria dello scorso anno alle elezioni politiche, Prodi si era esposto in prima persona affermando che solo lui avrebbe parlato con i media e che i suoi ministri non avrebbero esternato. Un decalogo di buona creanza politica che pochi giorni dopo si sono subito affrettati ad infrangere i vari Di Pietro, Mastella, Ferrero e compagnia cantando. Oggi c'è la gara a chi esterna di più, non curandosi di eventuali dichiarazioni contraddittorie o mendaci. Ci mancava anche Bertinotti (già tristemente noto a Prodi per la famosa sfiducia dell'ottobre 1998) con le sue lamentele, quasi come un commensale seduto al banchetto (molto più lauto di quello di uno dei milioni di operai che dice di rappresentare e tutelare...) intento a mangiare a quattro ganasce, per poi sputare nel piatto appena ripulito. A proposito di mangiare, tra pochi giorni sarà Natale. Le luminarie, l'atmosfera e i regali ci faranno sentire più buoni. Visto e considerato che i nostri beneamati rappresentanti politici continueranno a litigare, ad esternare e a proseguire il loro giro sulle montagne russe, perchè non proponiamo all'azienda dell'energia elettrica di staccare la luce nella zona del luna park di Palazzo Chigi, lasciandoli così appesi sulla loro personale giostra, al buio e al freddo? Non mi sembra una cattiva idea...
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