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martedì 27 novembre 2007

Petruccioli & la Ciociara




Il presidente della RAI, Claudio Petruccioli, ha scelto ieri la sala mensa dell'ottavo piano di viale Mazzini a Roma per esternare un suo pensiero sulle recenti polemiche seguite alle intercettazioni RAI-Mediaset. Davanti ad un'assemblea di dipendenti tristi, incazzati e leggermente demotivati (almeno questi erano gli umori captati dai giornalisti presenti) il buon Petruccioli se ne esce con un'affermazione a dir poco infelice e senz'altro poco appropriata al momento, soprattutto dopo la manifestazione di sabato scorso contro la violenza sulle donne. Testualmente: "...la RAI è stata violentata in modo brutale e non da uno solo. Come la Ciociara si è rimessa in piedi e ha continuato a camminare. Capita purtroppo che per i benpensanti quella che ha subìto violenza, proprio perchè l'ha subìta, è una puttana e va trattata come tale. Un'ignominia alla quale mi ribello...". Ora, tirare in ballo un film culto, come quello di Vittorio De Sica, per dar man forte ad una tesi accusatoria come quella del presidente dell'azienda pubblica (una reprimenda di facciata, secondo me ovviamente) e garantirsi così un alibi eventuale a fronte di una probabile sfiducia (pesa ancora molto all'interno del CdA la vicenda del consigliere Petroni...) è un pò come -mi permetta, signor Presidente- farla fuori dal vasino...Parametrare le violenze subìte dalle donne, sia fisiche che psicologiche, con le beghe da quartierino mediatico dei due colossi televisivi è francamente un insulto alla coscienza e all'intelligenza di tutti noi, in particolar modo di quelli che continuano a pagare il canone RAI pur non avendo in cambio nulla, ma proprio nulla dal servizio pubblico radiotelevisivo. E certamente non possono bastare i vari Fiorello, Celentano, Fazio e Benigni ad indorare la pillola, amara e non digeribile, per sciropparsi programmi spazzatura e maleodoranti, privi di qualsivoglia etica di professionalità e di buon gusto, con l'aggravante anche dei costi milionari (in euro) elargiti a mani basse a tutti i componenti (compresi coloro che non ne hanno titolo) di oceaniche rappresentanze tecniche e giornalistiche made in mamma RAI. A questo punto era molto meglio l'era di Bernabei e di Agnes. A volte bisogna scegliere il male minore...

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