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giovedì 6 dicembre 2007

caro Bettino...caro Silvio...


La notizia girava nell'aria, le voci sussurravano quello che negli anni Ottanta tutti sapevano ma nessuno ammetteva. Ora, con la divulgazione di alcuni documenti dello scomparso leader socialista, la pubblica opinione è venuta a conoscenza di una realtà, forse scomoda per il cavaliere e il suo entourage, che ripropone l'annoso dilemma della commistione tra politica ed informazione, tra il potere di un primo ministro e la sua acquiescenza politica e personale nei confronti di un potente ras della comunicazione televisiva. Come giustamente scrive il Fustigatore sul suo blog (www.l-antipatico.blogspot.com/) martedì scorso, l'intervento di Craxi nell'ottobre del 1984, con il cosiddetto decreto Berlusconi, permise al cavaliere di sottrarsi alla legge all'epoca applicata, la quale non consentiva alle tv commerciali di trasmettere programmi in diretta. L'ostacolo fu aggirato dal duo Bettino-Silvio e da lì nacque l'inarrestabile ascesa mediatica e politica di sua emittenza. Questa, per vostra informazione, è la lettera di Silvio a Bettino dopo il decreto salva-tv: "Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità. Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa, per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio. Ancora grazie, dal profondo del cuore. Con amicizia, tuo Silvio." Ogni commento è puramente superfluo. Una cosa però mi viene da dire. Che questa bella e illuminante missiva di 23 anni fa può tranquillamente trovare posto (senza dubbio sul podio) nella classifica di tutti gli inciuci politico-economici-finanziari-televisivi, magari subito dopo la bella telefonata tra Fiorani e Fazio, quella del famoso bacio sulla fronte.

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