cara cocaina,...
...ti ho vista questa sera in tv. E non mi sei affatto piaciuta. Ti ho vista attraverso l'occhio impietoso e sincopato di una telecamera nascosta. Ti ho vista bramata dall'operaio e dal fighetto milanese. Ti ho vista anche finire in un attimo nelle narici di un ex carcerato, che si alza la mattina presto per andare a consegnare elettrodomestici. Ti ho vista appallottolata nella carta stagnola, passare rapidamente di mano da un marocchino a un pirla quarantenne, con il figlioletto in macchina. Ti ho vista cercata e scovata, dal fiuto di un cane poliziotto, in un'intercapedine di un appartamento. E ti ho vista, infine, all'interno di una busta di cellophane, sul tavolo freddo e spoglio di un commissariato di polizia di Milano: eri lì inerme ed immobile, non più coccolata e desiderata (stoltamente) dalle persone comuni, che hanno bisogno di te per sentirsi accettati dalla società (irreale) mentre la società (reale) riesce benissimo a vivere senza di te, e gira la testa per non guardarti in faccia mentre strappi la vita ad un altro tuo amante, illuso e abbandonato. Ti sto scrivendo queste poche righe, cara cocaina, perchè spero che tu possa leggermi questa sera, questa notte. E magari, leggendomi, troverai anche tu il coraggio di voltare la testa, lo sguardo, in modo tale da astenerti, almeno per questa notte, dal tuo macabro lavoro di mietitrice spietata e irrispettosa della vita altrui. Spero che dopo averti vista in tv questa sera, molti altri voltino lo sguardo al tuo passaggio, non facendosi abbagliare dal tuo diabolico candore e si affranchino definitivamente da te, cara cocaina...
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