la sagra paesana del PdL
Ieri ho volutamente rinunciato alla classica uscita del sabato pomeriggio per potermi gustare in diretta tv la meravigliosa, oceanica, fantasmagorica manifestazione del Popolo della Libertà a Roma in piazza San Giovanni. Ero certo di poter assistere a qualcosa di indimenticabile, di grandioso, di straordinario: un evento che avrebbe fatto dire a chiunque "io c'ero" lasciando in dote ai figli e ai pronipoti un qualcosa di magico, non fosse altro che per la presenza sul palco di quel sant'uomo di Silvio Berlusconi. E così è stato. Una folla multicolore di milioni e milioni di cittadini, provenienti da ogni dove, per terra e per mare, con treni e mezzi anfibi, in carrozzella o con gli skateboard, hanno rumorosamente raggiunto l'epicentro della nuova amorevole e patriottica Italia berlusconiana, in quella piazza San Giovanni un tempo memore dei comizi di Enrico Berlinguer e di Luciano Lama, delle feste del Primo Maggio e delle manifestazioni contro la guerra in Iraq e oggi invece palcoscenico inconsapevole di una sagra paesana ad uso e consumo degli adepti del santone di Arcore. Striscioni, cori e bandiere al vento in un unico e prolungato orgasmo politico tinto d'azzurro; battimani e saltelli nevrotici accompagnati da garruli incitamenti via megafono per inneggiare al Capo (che ama tutti e vuole proteggere i suoi discepoli dal male comunista) e per insultare i vari Di Pietro, Bersani e Bonino (con qualche Travaglio in mezzo che fa sempre pendant) rei di essere i facinorosi nemici del Popolo della Libertà e soprattutto acerrimi avversari di sua Maestà Re Silvio. Le immagini che mi rimandava lo schermo tv hanno determinato in me un misto di compassione e di ilarità: vedere la candidata del Lazio (la Polverini) saltellare gioiosa sul megapalco al ritmo di "Non è un'avventura" di Battisti, prodigandosi in un improbabile karaoke, mi ha intristito il cuore e me l'ha fatta profondamente rimpiangere nella versione molto più sobria e forse più intellettualmente accettabile delle sue lontane apparizioni a Ballarò, prima dell' improvvisa folgorazione sulla via di Arcore. Assistere a quella specie di giuramento da giovani marmotte dei tredici candidati regionali, intenti a declamare parole senza senso, appoggiando la mano destra sul cuore (qualcuno anche sulla gola, non tutti siamo uguali...) mentre il Santone impartiva la benedizione mi ha fatto desiderare, in quel momento, di poter essere al raduno dei mangiatori di anguria, se non altro per tenere impegnata la bocca. Insomma, devo riconoscerlo, ieri mi sono autoflaggellato seguendo quelle due ore di diretta televisiva di RAInews24 (fortunatamente non sono andato oltre, risparmiandomi il TG delle 19 di Emilio Fede); ho voluto masochisticamente seguire le performanti evoluzioni dialettiche (e anche mimiche) dei ministri pidiellini e dei candidati regionali, una sorta di moderna Armata Brancaleone formata da guitti e saltimbanchi, corruttori e corrotti, ballerine e soliti nani. Uno spaccato reale dell'Italia made in Berlusconi in cui ancora, malgrado tutto, molti trovano ricovero e ragion d'essere. Contenti loro...
6 Commenti:
Alle lunedì 22 marzo 2010 alle ore 07:45:00 CET , Anonimo ha detto...
Buongiorno carissimo.Prima di tutto scusa per gli auguri in ritardo.Secondo,la manifestazione ha avuto aspetti ridicoli,specialmente nel momento del giuramento degli aspiranti governatori.Ora non rimane altro che aspettare il 29 marzo sperando che il berlusconismo subisca una sonora sconfitta.MAURO.
Alle lunedì 22 marzo 2010 alle ore 08:32:00 CET , nomadus ha detto...
Scusa di cosa? Veramente me li avevi fatti in anticipo, una settimana fa su Facebook (credendo di esserti sbagliato). Grazie comunque, sono sempre molto ben accetti: sia prima che dopo. Per quanto riguarda il 28 e 29, incrociamo le dita. Un affettuoso saluto.
Alle giovedì 25 marzo 2010 alle ore 13:34:00 CET , rossaura ha detto...
..."Assistere a quella specie di giuramento da giovani marmotte dei tredici candidati regionali..." oh Italia provinciale e guitta, fatta di piccoli orti e grandi tromboni. Caro Nomadus mi sento una marziana.
Che poi i marziani sono verdi mica azzurri no?
Un sorriso smagliante, oggi c'è il sole e la speranza non muore, magari al nuovo Cesare si prospettano "tempi bruti" ;-)
Ross
Alle giovedì 25 marzo 2010 alle ore 16:41:00 CET , nomadus ha detto...
Hai proprio ragione, carissima ROSS: la speranza non muore. MAI. E speriamo che davvero per il novello Cesare (e per quell'altro Nerone di Calderoli) possa tornare in auge il detto: "mala tempora currunt". Con ciò che ne consegue. Un sorriso e una carezza accompagnate dal tiepido sole primaverile. E anche un bell'abbraccio.
Alle venerdì 2 aprile 2010 alle ore 17:45:00 CEST , Anonimo ha detto...
CARISSIMO TANTI AUGURI A TUTTI VOI DA MAURO E DALLA SUA FAMIGLIA.
Alle sabato 3 aprile 2010 alle ore 08:30:00 CEST , nomadus ha detto...
Grazie di cuore caro MAURO. Auguroni anche a te e alla tua bella famiglia affinchè possiate trascorrere una serena PASQUA. Un abbraccio.
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