non è solo una questione di volpi e di pollaio
Cerchiamo di mettere bene a fuoco la situazione. L'effetto domino innescato dal terremoto dell'inchiesta della Procura di Firenze su Bertolaso & C. sta facendo parlare (e sparlare) alcuni protagonisti della vita politica italiana. Il Cavaliere in primis che, memore della stagione di Tangentopoli, non ha proprio alcuna voglia di correre il rischio di venire spazzato via da questa nuova ondata di amore per la legalità e per la giustizia. Lui parla di pollai e di piccole volpi che metaforicamente (mica poi tanto) si introducono per rubare quanto più è possibile e che cercano di non restare impigliati nella tagliola dei giudici. A volte senza riuscirci. E poi c'è il presidente della Camera che dice ai giovani di non preoccuparsi, che questa non è una Tangentopoli due, che chi ruba lo fa esclusivamente per se stesso, non già (come una volta) per il partito. Non mancano di certo pure gli opinionisti dell'ultima ora che amano schierarsi dalla parte di chi indaga, costi quel che costi. Anche a rischio di vedersi sputtanato l'amico del cuore con la colonna vertebrale bisognosa di cure amorevoli, magari presso il Salaria Sport Village di Roma. Sì, proprio quello dove lavora la Regina (Profeta) di tutte le escort. No miei cari amici e lettori. Qui il problema non è solo e soltanto punire chi dà e chi riceve tangenti al fine di prevenire questo malcostume. Qui il vero nodo della situazione è solamente quello di evitare che torni l'onda anomala della corruzione, figlia di Tangentopoli uno, che sconvolse e affossò l'Italia degli anni 90. Con i risultati politici, ma soprattutto economici, che sono sotto gli occhi di tutti. Il nostro Paese non si è più ripreso da quella batosta e la nuova classe politica (se così impropriamente la vogliamo chiamare), oltre a essere corrotta come la precedente (se non peggio), è anche molto meno affidabile. In buona sostanza, aver azzerato una DC o un PSI per ritrovarci oggi un PdL e una Lega Nord non mi sembra di certo un buon affare. Basta fare un paio di esempi. Chi mai, tra i politici della Prima Repubblica, avrebbe proferito frasi infami come rastrellare gli extracomunitari casa per casa? E chi, tra i politici dell'epoca di Craxi, si sarebbe mai messo in testa di dubitare della laicità dello Stato, delle grandi conquiste civili come il divorzio, l'aborto e quant'altro? Nessuno. Allora esistevano delle conquiste e dei valori condivisi (per quanto criticabili e opinabili fossero). Esistevano dei confini oltre i quali non era lecito spingersi. Oggi, invece, in Italia è ritornato in auge un malinteso senso dell'onnipotenza politica, giustificata dal consenso: vinco le elezioni e quindi faccio quel che mi pare. Sono un anchorman della tv pubblica (o commerciale) che fa molta audience e quindi invito chi mi pare. Sono un capitano d'industria che dà lavoro e quindi prendo contributi dallo Stato e licenzio chi mi pare e piace. Gli esempi, come si intuisce, sono infiniti. Sono, purtroppo, tutte conquiste della Seconda Repubblica. E se adesso ne arrivasse una Terza (a seguito di un'ipotetico azzeramento dell'attuale classe politica o dirigente), staremmo veramente tutti freschi. Basti pensare a chi potrebbe essere un sostituto di un Berlusconi o di un Bossi: per caso un Alfano o un Cota? Per carità! E che dire allora del versante economico? In Italia oggi viene considerato economista uno come Tremonti che era (che è) un semplice tributarista. Una volta c'erano i La Malfa, i Formica, perchè no i Cirino Pomicino. E adesso chi ci ritroviamo? Lasciam perdere. A me pare, comunque, che l'attuale situazione vada più che bene a certi poteri forti (compreso il Vaticano), indotti a credere che una sorta di Termidoro all'italiana sia inevitabile, perchè fatalmente con l'acqua sporca si butterebbero a mare anche i bimbi. E loro si spartirebbero tutto il resto. Altro che una semplice questione di volpi e di pollaio.
2 Commenti:
Alle martedì 16 febbraio 2010 alle ore 16:01:00 CET , Anonimo ha detto...
Buonasera carissimo.Ho letto i tuoi post,e resco convinto che la questione morale,di berlingueriana memoria,assurge sempre più a questione centrale dell'attuale situazione politica ed economica.Naturalmente,sento la mancanza di un'opposizione forte ed unita.Ciao Mauro.
Alle martedì 16 febbraio 2010 alle ore 16:43:00 CET , nomadus ha detto...
Bentornato, caro amico mio! Purtroppo la vischiosità dell'attuale sistema politico e il gelatinoso liquido della corruzione (che ricopre tutto e tutti) impediscono, anche a quei pochi uomini politici della sinistra meno compromessi, di attuare una sorta di rivoluzione morale e sociale degna di questo nome. Amcora oggi, a sentir parlare Berlusconi a Roma durante la presentazione delle 4 candidate per Lazio, Umbria, Toscana ed Emilia, mi son venuti i brividi pensando e riflettendo da quale pulpito venisse la predica. E' vero, si sente eccome la mancanza di un'opposizione forte e credibile, con uomini e idee degni di rispetto e di carisma. Certo, se poi anche Bersani va a far la comparsa la sera nel TG4 di Emilio Fede...allora siamo proprio a posto. Un abbraccio e un caro saluto.
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