tpi-back

mercoledì 2 settembre 2009

il bue che dice cornuto all'asino


La menzogna più che un vizio è un'arte. Ne è convinto da molto tempo il nostro presidente del Consiglio. Il guaio è che riesce a convincere (con la menzogna detta ad arte) la metà degli italiani. Per fortuna l'altra metà non abbocca e riesce a distinguere tra falsità reiterate e verità inoppugnabili. Ma Silvio se ne frega del 50% dei suoi concittadini e tira dritto per la sua strada, tappezzata di accuse infondate, di ripetizioni esasperate, di fobìa e accanimento nei riguardi di chi non la pensa come lui (e non dice le sue stesse menzogne). L'ultimo pratico esempio l'abbiamo avuto ieri sera, quando durante il tg delle menzogne (scegliete voi quale) ha accusato il direttore de la Repubblica di essere un evasore fiscale (leggetevi la splendida risposta di Ezio Mauro, http://rassegnastampa.formez.it/rassegnaStampaView2.php?id=171161) per la famosa quota in nero nell'acquisto dell'appartamento della madre di Alberto Grotti tirata fuori dai serial killer editoriali Feltri & Belpietro. Non entro nel merito della questione (avendo il direttore del quotidiano di largo Fochetti risposto ampiamente e doviziosamente nel suo articolo) ma voglio far notare ai miei pochi lettori (che spero vivamente facciano parte di quel 50% sano di cui all'inizio) che l'uscita del premier mi è sembrata alquanto improvvida e fuori luogo. La memoria (e la verità) non può essere calpestata dalla menzogna: fu proprio Silvio, nel 1991, ad inaugurare la Champions League dell'evasione fiscale versando (in nero) all'allora presidente del Torino Calcio Borsano la ragguardevole cifra di 10 miliardi di lire come accertato dall'inchiesta e dal processo (http://www.repubblica.it/online/politica/sirtre/lentini/lentini.html) che vide tra i protagonisti anche il famigerato Massimo Maria Berruti avvezzo alle mazzette e alla corruzione e premiato con il seggio in Parlamento dal buon Silvio. Ho citato solo questo episodio di evasione fiscale per non tediare il lettore, ma basta andare a rileggersi il curriculum giudiziario del Pifferaio di Arcore (http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi#Procedimenti_giudiziari_a_carico_di_Berlusconi) per farsi un'idea sulle capacità di evasione (e altro) del nostro ineffabile premier. Sarebbe il caso che qualcuno dell'entourage di Sua Emittenza facesse opera di convincimento in modo da evitargli, per il futuro, penose figure di tafazzismo televisivo. Ammesso e non concesso che al premier piaccia farsi del male da se stesso.

2 Commenti:

  • Alle mercoledì 2 settembre 2009 alle ore 18:38:00 CEST , Anonymous Anonimo ha detto...

    Buonasera carissimo sono sempre presente.Nonostante tutto riesco a seguirti sempre volentieri,anche se lo squallore berlusconiano è sempre più opprimente.Sommiamoci anche quello leghista.Comunque,anche quando non mi senti non ti peoccupare,io ci sono sempre.Ciao Mauro.

     
  • Alle mercoledì 2 settembre 2009 alle ore 19:31:00 CEST , Blogger nomadus ha detto...

    Lo so, lo so carissimo amico mio che mi segui sempre con la stessa fedeltà di lettore e di commentatore pari quasi a Repubblica. E la cosa mi riempie di gioia e di orgoglio. Per quanto riguarda lo squallore berlusconiano (e quello ancor peggiore delle camicie verdi) io cerco di evidenziarlo con i miei post per far sì che qualcuno dei berlusconizzati apra gli occhi (e la mente) e si renda conto in che mani siamo. Ciao caro MAURO.

     

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page