le note stonate del Pifferaio di Arcore
Questa volta il piffero si è inceppato e il sibilo incantatorio fin qui brillantemente usato non ha sortito l'effetto voluto. Lo scontro con il Quirinale sul caso Englaro potrebbe segnare l’inizio del tramonto della stella del Pifferaio di Arcore. Non so se anche stavolta i sondaggi saranno benevoli e "teleguidati" nei confronti del premier, ma ho la netta sensazione che questo incaponimento di Sua Emittenza sul decreto riguardante la non sospensione dell’alimentazione alla ragazza in coma vegetativo da 17 anni (bocciato prima ancora che fosse varato dal presidente della Repubblica) e con la riproposizione dello stesso in un disegno di legge che lunedì il Senato in seduta straordinaria comincerà a discutere, abbia di fatto dato il via ad una serie di sfide a vari soggetti.
Innanzi tutto alla Presidenza della Repubblica, che credo non abbia preso molto bene la minaccia del caimano di cambiare la Costituzione (dato per scontato che è stata la Costituzione a ispirare il veto di Napolitano e ad impedire al Pifferaio di fare ciò che voleva).
La seconda sfida è stata lanciata, a mio modesto avviso, al presidente della Camera (e tuttora leader indiscusso di AN) Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi aveva detto che sulla soluzione della vicenda Englaro aveva solo dubbi, affermando intelligentemente che l’unico arbitro della vicenda doveva essere il povero padre della povera ragazza. Berlusconi è entrato ancora una volta in collisione con Fini: siamo certi che a marzo Alleanza Nazionale si annullerà nel tanto sospirato PdL voluto pervicamente (e scaltramente) dal cavaliere? I dubbi aumentano giorno dopo giorno. Una clamorosa svolta nella tanto ipotizzata unificazione con Forza Italia potrebbe non essere un’ipotesi così peregrina. Dunque, in questo momento il Berlusca è contro Napolitano e contro Fini. Ma non solo. Perché per la prima volta da quando si è affacciato sulla scena politica è contro il comune sentire della gente, anche di quella che l’ha votato magari turandosi il naso. La stragrande maggioranza della gente è sulla posizione di Fini: lasciare al padre di Eluana la decisione finale. Basta andare a guardare commenti e sondaggi nel web. Una valanga di no contro il decreto (bocciato da Napolitano) e commenti al vetriolo contro Berlusconi e i suoi compagni di viaggio (o di merende). Ho dato un'occhiata al sito on line del Giornale: c’è solo la cronaca, non mi sono imbattuto in sondaggi e non ho trovato commenti della gente comune. In buona sostanza il Pifferaio di Arcore, con il suo atteggiamento sulla vicenda Englaro, si è inimicato un bel po’ di personaggi di spicco e di elettori. Ma allora la domanda è d’obbligo. Perché proprio lui, così sensibile all’amicizia con tutti e soprattutto ai sondaggi, si è infilato in questo ginepraio? Forse, azzardo un'ipotesi, perchè si sente intimamente un ostaggio: a livello politico e a livello etico. Nel primo caso è ostaggio della Lega e, in forma più blanda, dei colonnelli di AN. Nel secondo caso (ma anche con un risvolto politico, considerando tutti i voti che gli può portare) è ostaggio del Vaticano. Che in questo momento è in grande confusione, dopo il caso del vescovo negazionista Williamson, e che forse trasmette confusione anche ai suoi punti di riferimento. A mio modo di vedere questi sono i problemi che potrebbero creare a Berlusconi un bel po’ di amarezze. E buon per il premier che il PD sia del tutto affaccendato in tutt'altre faccende (liti, divisioni, autocandidature per il premierato del partito) fuorché in quella che dovrebbe essere la sua vera missione: fare opposizione. E intanto il consenso intorno all'ex pm di Mani pulite continua a crescere. Giorno dopo giorno. Forse resistere a tanti oppositori (da Napolitano a Di Pietro) potrebbe essere un’impresa titanica anche per il Pifferaio di Arcore.
Innanzi tutto alla Presidenza della Repubblica, che credo non abbia preso molto bene la minaccia del caimano di cambiare la Costituzione (dato per scontato che è stata la Costituzione a ispirare il veto di Napolitano e ad impedire al Pifferaio di fare ciò che voleva).
La seconda sfida è stata lanciata, a mio modesto avviso, al presidente della Camera (e tuttora leader indiscusso di AN) Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi aveva detto che sulla soluzione della vicenda Englaro aveva solo dubbi, affermando intelligentemente che l’unico arbitro della vicenda doveva essere il povero padre della povera ragazza. Berlusconi è entrato ancora una volta in collisione con Fini: siamo certi che a marzo Alleanza Nazionale si annullerà nel tanto sospirato PdL voluto pervicamente (e scaltramente) dal cavaliere? I dubbi aumentano giorno dopo giorno. Una clamorosa svolta nella tanto ipotizzata unificazione con Forza Italia potrebbe non essere un’ipotesi così peregrina. Dunque, in questo momento il Berlusca è contro Napolitano e contro Fini. Ma non solo. Perché per la prima volta da quando si è affacciato sulla scena politica è contro il comune sentire della gente, anche di quella che l’ha votato magari turandosi il naso. La stragrande maggioranza della gente è sulla posizione di Fini: lasciare al padre di Eluana la decisione finale. Basta andare a guardare commenti e sondaggi nel web. Una valanga di no contro il decreto (bocciato da Napolitano) e commenti al vetriolo contro Berlusconi e i suoi compagni di viaggio (o di merende). Ho dato un'occhiata al sito on line del Giornale: c’è solo la cronaca, non mi sono imbattuto in sondaggi e non ho trovato commenti della gente comune. In buona sostanza il Pifferaio di Arcore, con il suo atteggiamento sulla vicenda Englaro, si è inimicato un bel po’ di personaggi di spicco e di elettori. Ma allora la domanda è d’obbligo. Perché proprio lui, così sensibile all’amicizia con tutti e soprattutto ai sondaggi, si è infilato in questo ginepraio? Forse, azzardo un'ipotesi, perchè si sente intimamente un ostaggio: a livello politico e a livello etico. Nel primo caso è ostaggio della Lega e, in forma più blanda, dei colonnelli di AN. Nel secondo caso (ma anche con un risvolto politico, considerando tutti i voti che gli può portare) è ostaggio del Vaticano. Che in questo momento è in grande confusione, dopo il caso del vescovo negazionista Williamson, e che forse trasmette confusione anche ai suoi punti di riferimento. A mio modo di vedere questi sono i problemi che potrebbero creare a Berlusconi un bel po’ di amarezze. E buon per il premier che il PD sia del tutto affaccendato in tutt'altre faccende (liti, divisioni, autocandidature per il premierato del partito) fuorché in quella che dovrebbe essere la sua vera missione: fare opposizione. E intanto il consenso intorno all'ex pm di Mani pulite continua a crescere. Giorno dopo giorno. Forse resistere a tanti oppositori (da Napolitano a Di Pietro) potrebbe essere un’impresa titanica anche per il Pifferaio di Arcore.
4 Commenti:
Alle domenica 8 febbraio 2009 alle ore 12:06:00 CET , Anonimo ha detto...
l'ultima risorsa che ci resta è DIPIETRO :veltroni sta distruggendo quel poco che resta della sinistra :forza TONINO chi ha a cuore il nostro è con te
Alle domenica 8 febbraio 2009 alle ore 12:21:00 CET , nomadus ha detto...
Immagino tu voglia dire, caro anonimo commentatore, che chi ha a cuore le sorti del nostro Paese in questo momento è schierato al fianco dell'ex pm molisano. E fino a qui ci siamo. Ma vorrei ricordarle, se me lo permette, che in Italia ci sono anche altre forze intellettuali e politiche che hanno lo stesso a cuore le sorti del nostro BelPaese, come ad esempio quelli di Libertà e Giustizia (che ho menzionato ieri nel mio post "attacco alla democrazia e alla libertà")che hanno manifestato (Umberto Eco in testa)a Milano, sotto la pioggia, davanti al Palazzo di Giustizia. E poi ci sono tanti bloggers (Travaglio, Grillo e bella compagnia) che si adoperano fattivamente sulla Rete affinchè le coscienze dormienti di tanti italiani si risveglino. E non mi sembra cosa di poco conto. La ringrazio comunque per il suo intervento, caro anonimo commentatore. Spero di riaverla presto tra i miei lettori.
Alle domenica 8 febbraio 2009 alle ore 14:13:00 CET , Anonimo ha detto...
Quello che penso da molto è che alla sinistra, servirebbe una personalità di spicco, un uomo in grado di accorpare a sé i vari partiti e annullare le divisioni, o almeno organizzare le varie correnti, per fare un'opposizione corposa e una bandiera attorno a cui la gente possa radunarsi con fiducia... così, finalmente, ci libereremmo del tiranno di arcore.
I have a dream... berlusconi processato per alto tradimento ed espulso per sempre dalla vita politica, vinto e abbandonato... non è una dolce visione?
Alle domenica 8 febbraio 2009 alle ore 14:40:00 CET , nomadus ha detto...
Condivido e sottoscrivo integralmente quanto da te scritto, caro ALESSANDRO. E ti dirò di più: ho la tua stessa "dolce visione" sul Pifferaio di Arcore ammanettato e portato davanti ai giudici del Tribunale di Milano (PM Boccassini e Di Pietro) che lo condannano per vilipendio, alto tradimento e per le mazzette alla Guardia di Finanza. Il Pifferaio sbianca in volto, si accascia nella gabbia, lo portano via in eliambulanza, Signorini il giorno dopo esce con l'edizione straordinaria di "Chi" con in prima pagina la foto un pò sfocata del Berlusca intubato. Il mio sogno finisce però con il Pifferaio che riesce a scappare, dall'ospedale piantonato, in una mega valigia Louis Vuitton stile Herbert Kappler. Le notizie lo danno esule ad Hammamet...Fine del sogno.
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