attacco alla democrazia (e alla libertà)
Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi. Così inizia l'appello di un gruppo di illustri cittadini, liberi pensatori, economisti e uomini di cultura riuniti sotto l'insegna di un'associazione che porta il nome (emblematico) di Libertà e Giustizia (http://www.libertaegiustizia.it/index.php). L'appello nella sua interezza può essere letto qui (http://www.libertaegiustizia.it/primopiano/pp_leggi_articolo.php?id=2484&id_titoli_primo_piano=6) e credo sia il primo di una serie di appelli e mobilitazioni che la stragrande maggioranza degli italiani dovrebbero iniziare a metabolizzare per non rischiare di venire travolti e schiacciati definitivamente dalla "dolce dittatura" berlusconiana. Ho scelto di illustrare questo mio post con una vignetta di Vauro tempestivamente dedicata alla recentissima polemica Quirinale-Palazzo Chigi sul caso Englaro. Non credo importi molto al Pifferaio di Arcore la situazione di Eluana e nemmeno le prese di posizione della Chiesa (o perlomeno di alcuni rappresentanti della stessa) e di alcuni uomini politici (debitamente schierati con il caimano). Quello che effettivamente preme di più al vecchio piduista meneghino è cancellare, una volta per tutte, la libertà e la giustizia in essere nel nostro Paese. Troppe volte ha tentato in passato (con le famose leggi ad personam) di spezzare quella catena immaginaria ma non troppo disposta intorno a lui e rappresentata dal senso civico dei cittadini, dal rispetto delle legge vigenti e dei ruoli costituzionalmente previsti da più di 60 anni di vita democratica e liberista, figlia del dopoguerra e del post fascismo. Questa catena lui l'ha pervicacemente cercata di spezzare con le tronchesi della sua innata arroganza e repulsione per la giustizia e per i giudici non asserviti alla sua bonapartiana volontà. Ora è arrivato il momento di dire basta a questo subdolo golpe berlusconiano. Basta alla strisciante volontà di sottomettere tutto e tutti ai suoi voleri e alle sue bizze da Re Sole del ventunesimo secolo. Siamo solo all'inizio. Non manca certo la voglia e la forza della ragione agli uomini di buona volontà per respingere questo ennesimo attacco alla democrazia e alla libertà. La nostra.
2 Commenti:
Alle sabato 7 febbraio 2009 alle ore 19:31:00 CET , rossaura ha detto...
Avevo lasciato un commento, ma credo non ti sia arrivato per un salto di collegamento.
Sono estremamente in sintonia con quello che scrivi, ecco era questo l'articolo che intendevo con la mia mail da te cortesemte cambiata in post.
Come sempre riesce a trovare le parole ed ad organizzarle in sintesi).
I tempi sono bui il nostro paese si è gtrasformato in Gotham City, ma non abbiamo neanche Batman a difenderci. Quello che accade qui da noi, in un altro paese potrebbe essere l'pinizio di una guerra civile. Non vorrei fare la Cassandra anche se molti dicono che è il mio secondo nome.
Ciao Ross
Alle sabato 7 febbraio 2009 alle ore 22:58:00 CET , nomadus ha detto...
Spero vivamente che qualcuno di Gotham City riesca a fare fuori il malvagio Joker attualmente padrone della città. Grazie, come sempre, per le belle parole che mi dedichi ogni volta. Un affettuoso saluto da nomadus.
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