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sabato 24 gennaio 2009

lo stupratore di "buona famiglia"


Questa storia dello stupratore di 22 anni, che la notte di San Silvestro ha violentato in un bagno della nuova Fiera di Roma una ragazza coetanea e che è stato posto (dopo l'arresto e la relativa confessione) in regime di "domiciliari", mi ha alquanto sconvolto. Non vorrei entrare nel merito giuridico della decisione a sorpresa del Gip di Roma Marina Finiti (che ha accolto la richiesta altrettanto sorprendente del Pm Vincenzo Barba) ma sarei curioso di leggere integralmente la motivazione posta alla base di tale scandalosa decisione. Dalle cronache riportate sui maggiori organi d'informazione sembra che l'indulgente atteggiamento del Gip sia stato sollecitato dalla confessione del violentatore e dal suo status sociale. Essere un figlio di papà, appartenere alla media borghesia romana o comunque essere considerato di "buona famiglia", automaticamente induce qualsiasi giovane (o anche qualcuno più attempato), con la predisposizione allo stupro, a far sì che il compimento dell'odioso reato venga in pratica "bonificato" in nome della "buona fede" del reo confesso. Al contrario, un rumeno o un marocchino o un albanese, proprio perchè impossibilitati a far parte della creme de la creme della società italiana, debbono essere pesantemente condannati, magari buttando anche la chiave della loro cella. La polemica in atto tra il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il sindaco di Roma Gianni Alemanno (fino all'anno scorso in sintonia sulla questione sicurezza nella Capitale a fini elettorali) è sintomatica dello stato di degrado morale (e non soltanto materiale) della politica all'ombra del Cupolone. Basta una scintilla per innescare proditoriamente (e colpevolmente) l'incendio distruttore di qualsivoglia confronto o tentativo di dialogo e di risoluzione dei mali endemici dei nostri tempi, della paura dello straniero, della ricerca dell'ottenimento del sesso con la violenza fisica e psicologica, cristallizzando il vecchio immondo concetto della superiorità maschile sulla donna, relegata a pura merce di soddisfacimento del prorio ego. Per concludere, in buona sostanza, è sufficiente davvero dichiararsi pentiti dello stupro commesso, magari adducendo anche la scusa di essere stati sotto l'effetto di qualche pastiglia di troppo annaffiata da qualche bicchiere in più, per ritenersi idonei e meritevoli della carcerazione domiciliare da scontarsi comodamente stravaccati in poltrona a seguire magari la tv che ne racconta le proprie gesta?

10 Commenti:

  • Alle sabato 24 gennaio 2009 alle ore 19:16:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Io lo castrerei.

     
  • Alle sabato 24 gennaio 2009 alle ore 19:16:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    si, ma la botta la fai lo stesso, specialmente se sei abituato ad uscire, drogarti (sai la rota che l'aspetta). speriamo che le forze dell'ordine lo controllino e facciano il loro dovere

     
  • Alle sabato 24 gennaio 2009 alle ore 19:31:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Questo lo propose, a suo tempo, il leghista Roberto Calderoli, attuale ministro per la Semplificazione (di cosa non si sa) e autore di memorabili "porcate" legislative. Spero tu non sia, caro anonimo commentatore, della stessa parrocchia...

     
  • Alle sabato 24 gennaio 2009 alle ore 19:33:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Sempre meglio che stare in una cella 3 metri per due.

     
  • Alle sabato 24 gennaio 2009 alle ore 23:38:00 GMT+1 , Blogger Unknown ha detto...

    Com'è strana la cosa, deve essere di gran buona famiglia se il gip, una donna, ha pensato bene di mandarlo a scontare un pò di punizione a casa.
    Chissà perchè penso al lontano caso di quei bravi ragazzi di S.Felice al Circeo, che non si accontentarono solo di violentare ma anche riuscirono ad uccidere una delle due ragazze.
    Anche allora se ricordo bene fu possibile una bella protezione e anche la fuga all'estero.
    Mi piacerebbe sapere buona parte dell'Italia cosa ne pensa, ma poi alla fine so che è meglio di no, altrimenti sono certa che mi farebbero firriare i cabasisi (cito Montalbano stavolta) perchè non reggerei nè i giustizialisti nè i giustificatori, ma insomma perchè a casa? Manderei a scuola di ceffoni i genitori e il piccolo a lavori socialmente e umilmente utili.
    Ciao Ross

     
  • Alle domenica 25 gennaio 2009 alle ore 10:27:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Magari bastassero solo i ceffoni e i lavori socialmente e umilmente utili! Qui la polpa del problema, a mio modo di vedere, è tutta nella cultura sessista e sessualmente fobica di una generazione di uomini che sono stati indotti (non so bene da chi o da cosa) a ritenere la donna oggetto permanentemente di proprietà personale, utilizzabile sempre e comunque come una dispenser sex-machine, una sorta di illimitata slot per l'appagamento fisico (tanto la testa e il suo contenuto per quelle cose non serve). A maggior ragione quando la donna appartiene ad un altro si interviene con ascia e cacciaviti per ribadire all'improvvido accompagnatore ufficiale della donna (che sia fidanzato, amante o marito poco importa) che il "bottino" si deve spartire tra tutti. Questa purtroppo, cara ROSS, è la squallida realtà, figlia della innaturale esasperazione nella ricerca del sesso perduto, del sesso negato, del sesso virtuale e di quello sbandierato a più non posso tra dvd, canali tv a luci rosse, sculettamenti in prima serata e (dulcis in fundo) ammiccamenti più o meno espliciti delle ragazzine del ventunesimo secolo sessualmente precoci. Certo, il reato che ne scaturisce è odioso, sempre e comunque, ma anche la legislazione attuale (compresa la libera interpretazione di un giudice donna) contribuisce a non spaventare più di tanto il possibile reo.

     
  • Alle domenica 25 gennaio 2009 alle ore 20:27:00 GMT+1 , Blogger Unknown ha detto...

    Niente da dire approvo ogni riga di quello che hai scritto, come donna a volte mi rendo troppo conto che l'atteggiamento degli uomini e di questa società verso la donna è aberrante e crea uomini e donne mostro. Il discorso sarebbe lungo, perchè anche le donne stesse stanno al gioco, o meglio alimentano questo gioco.... ma restiamo a quello che hai detto che condivido totalmente.
    Ciao Ross

     
  • Alle domenica 25 gennaio 2009 alle ore 20:59:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Non posso che ringraziarti per le tue belle parole. Sono estremamente felice quando le mie esternazioni incrociano il tuo assenso e la tua approvazione. Il che, considerando la tua intelligenza e la tua sensibilità di donna, non fa che confermare quanto di buono la nostra reciproca conoscenza telematica sta producendo. Un riconoscente saluto da nomadus.

     
  • Alle lunedì 26 gennaio 2009 alle ore 09:49:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Ho un'opinione piuttosto diversa, su tutta questa vicenda.

    E anzi - per quel che vale - leggo come una prova della devastazione del senso istituzionale di questo Paese cose come «buttatelo in prigione e gettate via la chiave».

    Tra l'altro, non so chi sia stato a far circolare la notizia che costui sia ricco e di buona famiglia: è un panettiere, e va bene che i panettieri guadagnano bene, ma da qui a pensare che si sia «comperato» l'impunità in virtù di uno status che a qualcuno sembra quasi quasi più privilegiato di quello di Alemanno... beh, ce ne passa.

    Semmai interessasse, la mia opinione è qui:
    http://www.federicasgaggio.it/2009/01/garantisti-da-popolo-bue/#comments

     
  • Alle lunedì 26 gennaio 2009 alle ore 21:05:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Prima di tutto benvenuta, cara Federica, sul mio blog. E' un onore per me averti ospite. In risposta al tuo intervento vorrei sgombrare il campo da possibili equivoci. Non è stata certo una mia deduzione il fatto che Davide Franceschini sia uno di buona famiglia, ma è stata l'interpretazione sociale e giuridica (alla base di UNA delle motivazioni per la concessione dei domiciliari) del Gip FINITI, previo parere favorevole del PM BARBA. Non so neanch'io chi abbia messo in giro la voce del fornaio ricco e altolocato; ma a parte ciò non credo si possa parlare di IMPUNITA' "comperata" in virtù di tale status socioeconomico. Che lui possa mangiare tutti i giorni pane fresco e pizzette rosse a me francamente non interessa più di tanto. Ma che se ne vada in giro tra la folla, sballato e ubriaco, in cerca di qualche "femmina" da zottare beh, se permetti, un pochino mi fa incazzare. E non credo di essere il solo...Ancora grazie della tua visita, FEDERICA. P.S: GRAZIE per avermi linkato sul tuo blog, ma c'è un errore. L'indirizzo dei due blog (tpi-back e l'Antipatico) sono UGUALI! Immagino sia stata la distrazione.

     

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