il ritratto della (finta) felicità
E poi c'era qualche malalingua che osava sostenere la crisi in atto nella coppia Berlusconi- Lario! Aria di tempesta nel mènage matrimoniale del presidente? Ma quando mai. Dalla foto in alto che ho scelto come contorno di questo post le espressioni facciali (soprattutto della signora Veronica) sono inequivocabili: la felicità sprizza da tutti i pori. Mano nella mano in piazzetta a Portofino, come ai vecchi tempi. Sorriso tirato lei, camminata fluida lui. Silvio Berlusconi e Veronica Lario hanno scelto la perla della Riviera ligure per ufficializzare la loro riappacificazione. Le prime fotografie della coppia in Sardegna sono apparse sul settimanale "Chi" di questa settimana, ma in quel caso si trattava di scatti rubati. L’uscita pubblica di Portofino, invece, è ufficiale e voluta. Dopo le turbolenze vissute negli ultimi mesi, i coniugi più famosi d’Italia hanno deciso che era giunto il momento di dichiarare al mondo l’avvenuta riconciliazione. Ieri il premier ha raggiunto la sua villa di Paraggi poco prima delle otto della sera. È sceso dall’auto scortato, ma insieme a lui Veronica non c’era. Probabilmente viaggiava nella Mercedes dai vetri oscurati che si è infilata in garage senza fermarsi davanti al gruppetto di persone che aspettava il premier per dargli il benvenuto. Erano da poco passate le nove quando i due sono apparsi in piazzetta a Portofino, mano nella mano. Pantalone morbido, top in seta e giacchino in tinta crema con riflessi dorati lei; camicia blu scuro sportiva aperta sul davanti lui. Veronica sorrideva, Silvio salutava i fans che lo acclamavano. I due hanno percorso a piedi il molo Umberto I per raggiungere gli yacht di Piersilvio e Marina senza mai sciogliere l’intreccio delle mani (probabile che Silvio abbia usato la stessa colla che l'altro giorno un contestatore ha usato nel dare la mano al premier inglese Brown).
Quasi una dichiarazione pubblica che il matrimonio è sopravvissuto alla burrasca. Era l’inizio del 2007 quando la signora Lario affidava alle colonne de la Repubblica il suo dolore di moglie umiliata. «Vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto a un uomo pubblico», scriveva Veronica, «per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti». A quella cena Silvio Berlusconi si era lasciato andare in apprezzamenti espliciti ad Ayda Yespica («Io con te andrei ovunque») e a Mara Carfagna («Guardatela, se non fossi già sposato me la sposerei»), divenuta poi ministro delle Pari opportunità di questo governo.
«A mio marito e all’uomo pubblico chiedo pubbliche scuse», aveva tuonato Veronica, rivendicando per sé il ruolo di «donna capace di tutelare la propria dignità nei confronti nei rapporti con gli uomini». Berlusconi aveva dapprima esitato: una cena con i figli nella villa di Macherio non era bastata a far tornare il sereno. Quindi aveva affidato al Corriere della sera una richiesta pubblica di perdono in 23 righe: «Cara Veronica, eccoti le mie scuse. Ero recalcitrante in privato, perché sono giocoso ma anche orgoglioso». E nel merito: «La tua dignità non c’entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento». Era il 1° febbraio 2007.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta. Premier e consorte hanno deciso di ricominciare da Portofino, con un’uscita pubblica mano nella mano e una cena da "Puni", l’amico storico. Percorso il molo Umberto I fianco a fianco, i due sono saliti a bordo dello yacht di Marina che aspettava il padre insieme al marito e ai due figli. Il figlio Piersilvio e la fidanzata Silvia Toffanin si sono affacciati dal loro yacht attraccato a fianco per salutare il papà. «Venite anche voi di là?», ha chiesto il presidente del Consiglio, e i due sono volati sull’altra barca. Il tempo di scambiare qualche chiacchiera, baciare i nipotini e poi via, di nuovo sul molo ma questa volta tutti insieme per mano: Silvio e Veronica, Piersilvio in calzoni bianchi e la Toffanin in abitino fiorato. I quattro hanno raggiunto Puni, dove li attendeva un tavolo prenotato per le dieci. Al gruppo si è unito Guido Bagatta con signora. Più tardi è arrivata Marina Berlusconi insieme al marito.
La serata è scivolata via tra musiche, applausi, moscardini e gamberi fritti. La seconda luna di miele dei coniugi Berlusconi va in scena a Portofino la sera del 26 luglio 2008. Diciotto mesi dopo lo scambio di pubbliche accuse e scuse. Lui è raggiante. Lei un po’ meno.
Quasi una dichiarazione pubblica che il matrimonio è sopravvissuto alla burrasca. Era l’inizio del 2007 quando la signora Lario affidava alle colonne de la Repubblica il suo dolore di moglie umiliata. «Vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto a un uomo pubblico», scriveva Veronica, «per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti». A quella cena Silvio Berlusconi si era lasciato andare in apprezzamenti espliciti ad Ayda Yespica («Io con te andrei ovunque») e a Mara Carfagna («Guardatela, se non fossi già sposato me la sposerei»), divenuta poi ministro delle Pari opportunità di questo governo.
«A mio marito e all’uomo pubblico chiedo pubbliche scuse», aveva tuonato Veronica, rivendicando per sé il ruolo di «donna capace di tutelare la propria dignità nei confronti nei rapporti con gli uomini». Berlusconi aveva dapprima esitato: una cena con i figli nella villa di Macherio non era bastata a far tornare il sereno. Quindi aveva affidato al Corriere della sera una richiesta pubblica di perdono in 23 righe: «Cara Veronica, eccoti le mie scuse. Ero recalcitrante in privato, perché sono giocoso ma anche orgoglioso». E nel merito: «La tua dignità non c’entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento». Era il 1° febbraio 2007.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta. Premier e consorte hanno deciso di ricominciare da Portofino, con un’uscita pubblica mano nella mano e una cena da "Puni", l’amico storico. Percorso il molo Umberto I fianco a fianco, i due sono saliti a bordo dello yacht di Marina che aspettava il padre insieme al marito e ai due figli. Il figlio Piersilvio e la fidanzata Silvia Toffanin si sono affacciati dal loro yacht attraccato a fianco per salutare il papà. «Venite anche voi di là?», ha chiesto il presidente del Consiglio, e i due sono volati sull’altra barca. Il tempo di scambiare qualche chiacchiera, baciare i nipotini e poi via, di nuovo sul molo ma questa volta tutti insieme per mano: Silvio e Veronica, Piersilvio in calzoni bianchi e la Toffanin in abitino fiorato. I quattro hanno raggiunto Puni, dove li attendeva un tavolo prenotato per le dieci. Al gruppo si è unito Guido Bagatta con signora. Più tardi è arrivata Marina Berlusconi insieme al marito.
La serata è scivolata via tra musiche, applausi, moscardini e gamberi fritti. La seconda luna di miele dei coniugi Berlusconi va in scena a Portofino la sera del 26 luglio 2008. Diciotto mesi dopo lo scambio di pubbliche accuse e scuse. Lui è raggiante. Lei un po’ meno.
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