Obama, una vittoria annunciata
E venne il giorno del trionfo di Barack Obama. Chiusi i seggi in South Dakota e Montana, ultimi a pronunciarsi dopo una serie di voti in 54 stati e territori americani, Obama ha annunciato ufficialmente di essere «il candidato dei democratici a presidente degli Stati Uniti». «È un giorno nuovo e migliore in America», ha annunciato il primo afro-americano che correrà per la poltrona della Casa Bianca, nel discorso notturno della vittoria in cui ha preso in prestito uno slogan che riecheggia John F.Kennedy, ma anche Ronald Reagan. Le elezioni del 4 novembre per scegliere il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti saranno infatti una sfida tra un candidato nero di 46 anni, figlio di un immigrato del Kenya e di una madre bianca del Kansas, e un eroe di guerra di 71 anni. Da New York Hillary Clinton gli ha fatto i complimenti senza però annunciare formalmente il ritiro. Ma il suo staff ha fatto sapere che la senatrice cerca un incontro privato al più presto con Obama e crescono le voci di un suo possibile ruolo di vice nel 'ticket' presidenziale. La Clinton non ha esitato a rivolgersi direttamente alla piazza decisa a non farsi da parte neppure dopo l'ormai matematica certezza della nomination democratica ottenuta da Barack Obama con la vittoria nel Montana: ultimo capitolo di cinque logoranti mesi di battaglia (http://content.usatoday.com/news/politics/election2008/results-all.aspx), lungo i quali si sono dipanate le primarie, insieme a quello del South Dakota che ha regalato all'ex "first lady" un irrilevante successo in extremis. «Sono molti coloro che hanno votato per me», ha caparbiamente ricordato la senatrice dalla sua roccaforte di New York, commentando a caldo i risultati. Non ha lesinato il sarcasmo John McCain, nell'intento di cominciare da subito a demolire Barack Obama: colui che, ormai è sicuro, dovrà affrontare il 4 novembre prossimo nelle presidenziali Usa. «Sapete, rispetto al mio avversario ho qualche anno in più», ha esordito McCain davanti a circa seicento sostenitori, riuniti per ascoltarlo a New Orleans. «Perciò sono sorpreso - ha ironizzato il virtuale candidato repubblicano - nel constatare come un uomo così giovane abbia fatto incetta di tante idee perdenti». A Obama sono intanto arrivate le congratulazioni dell'attuale inquilino della Casa Bianca, George W. Bush.
2 Commenti:
Alle mercoledì 4 giugno 2008 alle ore 19:26:00 CEST , Anonimo ha detto...
Buonasera carissimo.Come ho detto tante volte,la vittoria di Obama porterebbe una ventata di novità non solo negli USA,ma anche nel mondo intero.Se ciò avvenisse,gli americani si dimostrerebbero più coraggiosi di noi.Ciao Mauro.
Alle mercoledì 4 giugno 2008 alle ore 20:24:00 CEST , nomadus ha detto...
Con molto piacere rileggo un tuo commento dopo qualche giorno di assenza. Concordo sul tuo pensiero, effettivamente gli americani stanno dimostrando di non aver paura del "nuovo", del "non conosciuto". A differenza di altri...Spero di rileggerti presto, caro MAURO. Si nota troppo la tua assenza...
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