LIBERO libera tutti (i contribuenti)
Non aveva certo bisogno di essere solleticato, dallo scandalo delle liste dei contribuenti italiani on line, il buon Vittorio Feltri per buttarsi a capofitto nella querelle del giorno, nel nuovo sport nazionale che va per la maggiore. Quello di chi diffonde prima (e meglio) i nomi dei Paperoni e dei Paperini nazional-popolari, con i relativi guadagni riferiti al 2005. Il suo Libero, affiancato dalla sua costola editoriale LiberoMercato, ha prontamente incominciato (si sa, la ragion delle copie vendute impone parsimonia e diluito accesso) a snocciolare tutti i nomi dei contribuenti italiani, nel nome della trasparenza, della libertà di stampa e di quella personale. Vale a dire, fare quello che più gli aggrada: quando gli gira bene pubblica quello che è giusto pubblicare, quando gli girano pubblica l'impubblicabile (come il trash del famoso tappetino umano sotto la scaletta dell'aereo di Miuccia Prada) e non chiede nemmeno scusa. Nel caso dei "Soldi degli altri" il giornalista bergamasco si titilla le papille gustative e sbertuccia tutto l'establishment finanziario e mondano del Belpaese, accompagnandolo con il suo immancabile articolo che questa volta vi voglio riproporre integralmente, omettendo (perchè due sarebbero veramente troppi) quello di Oscar Giannino sul supplemento finanziario. Buona lettura. Lo avevamo immaginato e così è stato. La pubblicazione su Internet, pur durata lo spazio di un mattino, ha suscitato qualcosa di più e di peggio di una grande polemica impossibile da spegnere o anche solo da contenere. Mi riferisco ai redditi degli italiani e alle imposte che questi hanno versato, anno 2005. Ormai gli elenchi non li ferma nessuno, nemmeno il Garante che ha tentato - oscurando il sito dell'Agenzia delle Entrate - di rimediare a ciò che rimediabile non è. A questo punto vari altri siti - stranieri inclusi - hanno scaricato e trattenuto lo scottante materiale e i quotidiani, la cui funzione è di dare le notizie e non quella di nasconderle, fatalmente divulgheranno il divulgabile. Questa è la stampa, amici cari. E chi si indigna non ha capito un accidenti di come gira il mondo. Nelle redazioni divampano le discussioni: è giusto o sbagliato fare da cassa di risonanza al Fisco? Le opinioni non sono unanimi neanche a Libero. Siccome però alla fine dei dibattiti c'è sempre uno che decide, debbo dire ai lettori che Alessandro Sallusti, direttore responsabile, e io, direttore politico, abbiamo adottato la soluzione più giornalistica: non tenere nel cassetto nemmeno una virgola di interesse generale. E non mi si obietti che i denari denunciati dai connazionali non importino alla gente. Figurarsi. Quindi da oggi, ecco a voi il 740 di tutti. Un pò per volta, s'intende, giacchè pur volendo in una edizione non ci sta l'intero malloppo. Cominciamo da Milano. Capitale morale, e da Roma. Capitale tout court. Così, a titolo di aperitivo. Poi troveremo il modo di ficcare ogni dato in un disco (dvd) e di mandarlo in edicola insieme con Libero. E magari, successivamente, di predisporre - provincia per provincia - una sorta di guida dei redditi sullo stile delle vecchie guide del telefono. Di più non siamo in grado di fare. E veniamo alle beghe furiose scatenate dall'idea malandrina di Visco. le associazioni dei consumatori si stracciano le vesti e annunciano iniziative giudiziarie. per tutelare chi? Forse gli evasori i quali oltre a fare una figuraccia coi conoscenti, rischiano - per effetto del controllo sociale - di sborsare in un botto quanto non hanno mai sborsato, gravando sulle tasche nostre. Le disquisizioni etiche sulla privacy violata sono pretestuose. Chi non ha nulla da nascondere e da rimproverarsi non batte ciglio davanti al proprio reddito evidenziato su un quotidiano o su un sito. Il mio è stato pubblicato dappertutto e non ho da recriminare. Sarei scemo se mi vergognassi di quanto incamero. E' il frutto del mio lavoro, non il bottino di furti e evasioni. Nè temo gli sguardi maliziosi dei miei vicini di casa. Guadagno, denuncio e pago le tasse: cos'altro volete da me? lo stesso ragionamento credo venga fatto da ogni persona onesta. I liberisti estremi storcono il naso? Pazienza. Comanda il mercato? Bene. E' il mercato richiede di sapere? Ok. E' servito. Non ci sarà un incremento della illegalità. Semmai un decremento del numero di furbi in conseguenza del loro sputtanamento in piazza. Delinquenti, rapinatori e sequestratori non hanno bisogno di consultare gli elenchi per scegliersi le vittime. All'epoca dei rapimenti in serie, la maggioranza degli ostaggi era pressochè ignorata dal fisco. Non ho altro da aggiungere. Se non due parole su Visco, Padoa-Schioppa e pure su Prodi. La loro colpa non è quella di aver infilato in Internet i dati fiscali, ma quella semmai di aver aumentato le imposte a chi ne versa fin troppe. Se qualcuno ha dei peccati da farsi perdonare ha una sola chance: fare penitenza. Come? Sganciando adesso gli euro che non ha sganciato a tempo debito.
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