il cavaliere spazzino & le manganellate edulcorate
La settimana che si va a concludere è stata senza dubbio quella più "pesante" e rumorosa degli ultimi tempi. Oltre che puzzolente. Ma oramai i cittadini della Campania (e di Napoli in particolare) ci stanno convivendo con il fetore. Proprio mercoledì scorso la puzza ha raggiunto vette da record, in coincidenza, forse, con la calata a Napoli del governo Berlusconi quater per il primo consiglio dei Ministri. Una puzza ideologica, un olezzo politico, un odore ripugnante da casta, ma comunque sempre di fetenzìa si trattava. E i napoletani a questo erano preparati, turandosi il naso. Sapevano che la questione rifiuti sarebbe stata trattata dai loro rappresentanti così massicciamente eletti il 13 e 14 aprile scorso. Sapevano che si sarebbe deciso quali siti aprire per stoccare la munnezza e cercare di ripulire la faccia insozzata della napoletanità. Non sapevano, forse, che il presidente spazzino (come lo ha mirabilmente ribattezzato Michele Santoro giovedì scorso ad Annozero, http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,,RaiDue-Annozero-Puntate%5E0%5E87566,0.html), con l'aiuto dell'inceneritore umano mobile appena eletto ministro dell'Interno, avrebbe dato il via ad una nuova era non certo tecnologica, anzi. Il nuovo pacchetto sicurezza partorito dalle fervidi menti degli uomini del PdL ha, tra le altre chicche, rinominato le discariche esistenti (e quelle future) come luoghi oramai inaccessibili, militarizzati. Con tanto di esercito e polizia a far da guardiani (armati). Come se si trattasse di una caserma. Con tanto di muro (immaginario) invalicabile. Senza filo spinato, per ora. E i napoletani avranno pensato di trovarsi sul nuovo set di Scherzi a parte, visto e considerato che il presidente spazzino ha anche voce in capitolo sui palinsesti televisivi. Ma le manganellate ricevute in faccia, sulla testa e in altre parti del corpo, dai solerti celerini con i caschi blu, li hanno fatto ritornare (dolorosamente) alla inequivocabile realtà. Se ne è accorto anche un giornalista del TG3 (http://www.articolo21.info/notizia.php?id=6805) che stava lì a Chiaiano a raccontare quello che succedeva. Se ne è accorta anche una professoressa di storia e filosofia di un liceo di Napoli (http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/rifiuti-8/racconto-prof/racconto-prof.html). Non se ne è accorto, invece, un giornalista de La Stampa che se ne stava al calduccio della sua stanza di redazione a scrivere (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=4562&ID_sezione=&sezione=) mentre gli altri si prendevano la loro razione di manganellate, in nome del pacchetto sicurezza. E magari domani scriverà che quelle erano manganellate "soft", leggere, edulcorate, quasi cinematografiche. Che non fanno male. Vallo a dire ai napoletani...
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