tpi-back

mercoledì 16 aprile 2008

Bertinotti e la politica del cachemire


Per cercare di spiegare ad un mio vecchio amico, di idee sinistrorse accentuate (stile Diliberto), le cause che hanno determinato il flop elettorale della Sinistra Arcobaleno e di Fausto Bertinotti, gli ho fatto leggere (prima di un garbato e civile confronto verbale) un mio post di qualche tempo fa (http://tpi-back.blogspot.com/2008/02/la-dolce-vita-del-compagno-bertinotti.html) che fotografava, in tempi non sospetti, la figura leggermente imborghesita e piaciona dell'ex segretario di Rifondazione Comunista ed ex presidente della Camera. Una fotografia che si è rivelata una sorta di decrittazione naturale della sensazione di abbandono di una certa sinistra radicale, non più rappresentativa (nei modi e nelle figure politiche) di quella classe sociale dura e pura costituita dagli operai delle fabbriche, dai lavoratori in tuta blu, da quella realtà, in buona sostanza, che Altan (Francesco Tullio, disegnatore, sceneggiatore e vignettista di fama) raffigurava nel vecchio Cipputi. Spiegavo al mio amico (che concordava con me nell'analisi del post) che normalmente il segretario di un partito, che si richiama alla lotta di classe, agli scioperi dei lavoratori per un salario più congruo e per una vita lavorativa meno schiavizzante, frequenta abitualmente più le mense e le assemblee nelle fabbriche che le tavolate riccamente imbandite al fianco di nomi della borghesia romana e dei salotti radical-chic di tendenza. Normalmente un politico, che è stato anche rappresentante sindacale della CGIL, non si presenta alle trasmissioni televisive, la sera stessa della dèbacle elettorale delle proporzioni che sappiamo, in giacca di cachemire, camicia button down e copribottoni in oro. Capisco l'eleganza, ma allora la rappresentatività va a farsi friggere. Meglio mandare un delegato della RSU...Il mio amico alla fine ha capito (o ha fatto finta) il senso del mio discorso e della mia critica a Bertinotti (estesa anche agli altri politici dello schieramento, naturalmente) e alla fine mi confessa che forse l'arcobaleno non è stata una bella pensata, rispetto alla vecchia falce e martello. Gli ho risposto che non è solo questione di simboli. E' una questione di rappresentatività. E di volontà di rappresentare veramente gli operai. Senza cachemire e copribottoni d'oro.

4 Commenti:

  • Alle mercoledì 16 aprile 2008 alle ore 13:39:00 GMT+2 , Blogger Finazio ha detto...

    Meglio il cachermire del Bertinotti che la camicia nera del cumenda, mi consenta!

     
  • Alle mercoledì 16 aprile 2008 alle ore 13:58:00 GMT+2 , Blogger nomadus ha detto...

    Poffarbacco, caro FINAZIO! Mille volte meglio il cachemire, non c'è dubbio. La mia era solo una velata critica all'atteggiamento rappresentativo di Bertinotti. Ci mancherebbe, per il modo di pensare di chi scrive la camicia nera del caimano è già bella che stracciata (come fece con il programma del PD il cavaliere) e non potrebbe essere altrimenti.

     
  • Alle mercoledì 16 aprile 2008 alle ore 18:38:00 GMT+2 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Voglio intervenire anche io nel dibattito,forse mi aiuterà a smaltire la delusione.Qualche volta anche io ho nostalgia del vecchio PCI,non certo per veterocomunismo,ma perchè secondo me,è stato un partito che ha dato molto alla democrazia italiana.Purtroppo i tempi cambiano ed una certa evoluzione ci vuole.Naturalmente,concordo con nomadus,colui che dice di rappresentare le classi più disagiate,dovrebbe avere un abbigliamento ed un comportamento,oltre le frequentazioni,più consono.MAURO

     
  • Alle mercoledì 16 aprile 2008 alle ore 20:56:00 GMT+2 , Blogger nomadus ha detto...

    Una ulteriore considerazione da sottolineare è stata quella di DILIBERTO, che ha detto che secondo lui il vero momento della fine del comunismo (e dela politica della sinistra) è coinciso con la morte di ENRICO BERLINGUER. Io sono d'accordo con la sua affermazione, anche perchè sono sicuro che se Enrico fosse vivo non avrebbe un giudizio del tutto lusinghiero sugli ultimi anni di comportamenti politici di Bertinotti...

     

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