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venerdì 11 aprile 2008

l'ultimo appello di Berlusconi, tra grulli e rompi...


Il nuovo Dorando Pietri della politica italiana è arrivato finalmente in vista del traguardo, con la lingua di fuori, le gambe che si piegano e senza più un filo di voce. Il filo di lana è lì a pochi metri, il suo avversario lo ha rimontato ed è ormai alle sue spalle, lui non ce la fa proprio più, qualcuno cerca di sorreggerlo e di aiutarlo (Bondi, Bonaiuti, Bossi, Fini) anche a costo di incorrere in una squalifica. La sudorazione copiosa, gli occhi quasi fuori dalle orbite, cianotico e quasi cadaverico, il cavaliere sta quasi stramazzando a terra, a pochi metri dal traguardo. La folla lo incita, sembra di stare nell'antica Roma del Gladiatore (in effetti il comizio è davanti al Colosseo), urla e sventolii di bandiera fanno da cornice a quest'ultimo vernissage politico del capo del Popolo della Libertà (per chi ha lo stomaco forte può rivederlo qui, http://www.votaberlusconi.it/notizie/arc_13035.htm). Prima di questo appuntamento era stato dal suo amico e cicisbeo Bruno Vespa per poter ancora una volta attaccare il suo principale avversario politico (che era stato lì il giorno prima) e continuare nel suo show tanto gradito a lui e alla sua corte dei miracoli. Il resoconto del comizio al Colosseo me lo sono voluto godere, oggi, tramite i servizi giornalistici di due firme di quotidiani non propriamente amici: Curzio Maltese per la Repubblica di Roma (http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/verso-elezioni19/maltese-totti/maltese-totti.html) e Adalberto Signore per il Giornale di Milano (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=253842) anche per far notare a chi mi legge come si possa raccontare lo stesso avvenimento con due ottiche diametralmente avverse. Il linguaggio colorito del cavaliere non si è fatto attendere nemmeno nel comizio dell'altra sera a Chieti (http://www.corriere.it/politica/08_aprile_10/berlusconi_chieti_294596ba-06f6-11dd-b573-00144f486ba6.shtml), lo stesso che usò nell'aprile del 2006 dando del "coglione" all'elettore che votava per la sinistra. Insomma, Silvio Berlusconi non si smentisce mai. Il suo carattere istrionico e da saltimbanco non può essere soffocato, non ce la fa proprio, è più forte di lui. E questo enorme spreco di parole, di fiato e di energie lo ha portato, come dicevo all'inizio, ad arrivare esausto al traguardo. Era partito pomposamente all'inizio della campagna elettorale con il camper (http://tpi-back.blogspot.com/2008/03/il-cavaliere-il-camper-della-menzogna.html), sta arrivando al rush finale quasi in carrozzella...

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