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martedì 8 aprile 2008

il precariato nel calderone (televisivo) di Bruno Vespa




Non mi stupisce affatto la furbesca mossa, chiamiamola così, editoriale di Bruno Vespa che ieri sera, nel corso del suo oramai consueto appuntamento con la terza Camera del nostro Paese, ha voluto immettere nel personale tritacarne catodico il tema del precariato. Proprio lui, abbastanza inviso ai giovani ed in particolare ai bloggers (causa sue poco simpatiche definizioni del mondo di Internet), ha avuto la malsana idea di mischiare capra e cavoli, politici e situazioni di disagio giovanile, precarietà della vita e del lavoro con proclami elettorali di prammatica. Tanto per cambiare, il delirio di onnipotenza televisiva del più berlusconiano dei giornalisti del servizio pubblico, ha indotto l'anchorman abruzzese a speculare (per meri e squallidi motivi di rilevamenti Auditel) e a strumentalizzare la piaga sociale dei giovani e della loro precarietà, con esibizioni intellettualoidi dei vari giornalisti presenti in studio, al seguito di Fausto Bertinotti, invitato di pietra al tavolo della discussione. La trasmissione va vista (http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=32472&idCnt=72754&pagina=2&path=RaiClickWeb^Home^Notizie^Archivio+^PORTA+A+PORTA#2) e rivista, soprattutto dal minuto 26 in avanti, anche per farsi un'idea di come si parli (anzi, si straparli) del precariato e della vita di moltissimi giovani. e meno giovani, triturati nell'anima, nella dignità e nel portafogli da un mostro generato da una legge, criticata e criticabile. All'infinito.

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