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lunedì 10 marzo 2008

una domenica di trionfi, di sconfitte e di addii











La domenica 9 marzo appena trascorsa è stata una giornata strana e particolare. Si sono concatenati eventi politici europei non di poco conto. In casa nostra c'è stato il solito deprecabile show del cavaliere (ne parla molto bene, seppur pesantemente, l'Antipatico nel suo blog, http://l-antipatico.blogspot.com/2008/03/il-cavaliere-ha-gettato-la-maschera.html) e in più abbiamo appreso dell'addio alla politica di Romano Prodi. Anche i quotidiani di oggi danno ampio risalto ai tre avvenimenti (ad eccezione del solito il Giornale che dedica la foto notizia di prima pagina al cavaliere) e il filo conduttore è determinato da una sensazione politica di cambiamento e di aria nuova, almeno nei Paesi più vicini a noi, come la Francia e la Spagna. Nel paese iberico, tante volte citato come esempio di ripresa e di rinascita economica e sociale, il voto politico di ieri (all'indomani del tragico omicidio da parte dell'ETA a Mondragòn) ha confermato la leadership nazionale al partito del primo ministro in carica, Josè Luis Rodriguez Zapatero (a proposito, vi ripropongo una puntata speciale de La storia siamo noi http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=467). Il PSOE ha trionfato con più di 11 milioni di voti, battendo per la seconda volta consecutiva (dopo le elezioni del marzo 2004) il PP e il suo candidato Mariano Rajoy, vincendo nettamente anche nella regione basca (http://actualidad.abc.es/elecciones-2008/) e incassando anche la cavalleresca telefonata di complimenti da parte di Rajoy (com'è distante anni luce lo sciocco atteggiamento di Berlusconi del 2006 quando invece di telefonare al vincitore Prodi mise in dubbio la vittoria parlando per mesi di brogli) a sancire un rispetto politico difficilmente presente in altre situazioni del genere. Il secondo avvenimento è stata la sostanziale sconfitta di Nicolas Sarkozy, bocciato dagli elettori nel primo turno delle amministrative francesi, forse anche a causa del suo modo di operare ultimamente più nel campo del gossip che della politica nazionale ed internazionale. Ultimo avvenimento (di cui sono dispiaciuto) è l'abbandono da parte di Prodi della scena politica. Forse si dedicherà a qualche fondazione, forse sarà chiamato da qualche organismo internazionale. Fatto sta che è stato l'unico leader politico capace di sconfiggere per ben due volte Berlusconi. Che ancora non si vuole rassegnare e continua a candidarsi, non seguendo l'illuminato esempio del suo quasi coetaneo professore bolognese, che almeno ha lasciato con stile la scena politica, mentre per il cavaliere lo stile è soltanto un dettaglio. Magari dell'ultimo doppio petto firmato Caraceni...

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