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giovedì 28 febbraio 2008

una bella gita (fiscale) a Vaduz







Da pochi giorni sto seguendo il nuovo scandalo degli evasori fiscali eccellenti italiani (tra i quali, si vocifera, potrebbero esserci dei politici) che hanno dei conti correnti presso la LGT Bank di Vaduz (http://www.lgt.com/it/index.html), noto paradiso fiscale del Liechtenstein. Il primo a parlarne è stato il viceministro dell'Economia Vincenzo Visco a seguito di un'informativa della Guardia di Finanza, dopo la segnalazione delle autorità tedesche di Bochum sulla presenza di nomi italiani intestatari di conti correnti (cifrati e non) presso la banca dei regnanti del piccolo Stato tra Austria e Svizzera. Subito l'atmosfera politica italiana si è infuocata (d'altronde siamo in campagna elettorale) e, tanto per cambiare, il buon Vittorio Feltri ha dato fuoco alle polveri con la prima pagina del suo Libero in edicola stamani. A ruota ha tuonato pure Antonio Di Pietro (almeno lui ne ha facoltà, essendo uno dei segugi più famosi al mondo in tema di rogatorie internazionali per frodi ed evasioni fiscali) chiedendo immediata divulgazione dei nomi dei nostri concittadini con il "vizietto" delle gite in Liechtenstein. Per non saper nè leggere nè scrivere il furbacchione Rocco Buttiglione (scusate per la rima) ha subito ammesso di essere un correntista di Vaduz e proprio della LGT Bank (che coincidenza), spiegando però che un pò di anni fa era residente proprio lì per ragioni di lavoro (essendo un noto filosofo di caratura internazionale, era stato chiamato dalla famosissima International Academy of Philosophy ad occupare il ruolo di co-Rettore nonchè di professore), i cui sudati frutti economici versava nella cassa della banca oggi sotto inchiesta. Dopo questa dichiarazione, sono sicuro che a breve le agenzie di stampa riporteranno le giustificazioni di Berlusconi (che aveva aperto un conto alla LGT perchè prevedeva di fondare CANALE5 a Vaduz, per permettere anche ai 38.000 residenti del Principato di godersi sul piccolo schermo la Yespica, Brachino e la D'Urso), poi quelle di Fini (che dopo la svolta di Fiuggi aveva intenzione di fare un congresso per lo scioglimento di Alleanza Nazionale proprio a Vaduz e quindi doveva aprire un conto alla LGT per poter pagare l'albergo). A seguire anche le dichiarazioni di Bossi (che stufatosi della solita Ponte di Legno, aveva scelto Vaduz per il prossimo raduno leghista, ed anche a lui serviva il conto alla LGT per pagare il soggiorno di Calderoli, Borghezio e compagnia cantando). Insomma, una bella combriccola di nostri compaesani che avevano scelto come soggiorno tranquillo e riposante l'amena località di Vaduz, compresi gli allegati optionals fiscali e bancari, per potersi rilassare in santa pace, lontani dai pericolosi lidi nazionali, sempre battuti dagli emissari di un viceministro alquanto rompiballe...Come dar loro tutti i torti?

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