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giovedì 10 gennaio 2008

Veltroni e le decisioni


Ho notato che da un pò di tempo il segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, se ne stava tranquillo e silente mentre intorno a lui (e al suo nuovo partito) sibilavano frecce e considerazioni, parole e provocazioni inviate dai soggetti politici (e dell'informazione) di variopinta conformazione. Proprio stamattina, sul Corriere della Sera, un ottimo commentatore politico come Angelo Panebianco si rivolgeva indirettamente a lui per incitarlo a trovare una via d'uscita all'attuale situazione di stallo, anche alla luce delle recenti polemiche sulla legge 194, innescate dalla famosa proposta di "moratoria" del direttore de il Foglio, Giuliano Ferrara. L'editorialista del quotidiano milanese invita Veltroni a trovare "...la via d'uscita. La via d'uscita, forse, è un vero partito americano: nel quale abortisti e antiabortisti, mangiapreti e clericali, socialisti e liberali, cattolici conciliati e cattolici contro possano combattersi, anche aspramente, senza che ciò minacci la sopravvivenza del partito. Ciò richiede però un contesto istituzionale, quello proprio delle democrazie maggioritarie, con un ruolo deterrente contro le scissioni. Tutto si tiene. Una riforma elettorale maggioritaria è, fra le altre cose, l'unica possibilità residua per consentire al Partito Democratico di sopravvivere alla fine del sogno che lo ha fatto nascere: l'incontro fra due culture." Le due culture di cui parla Panebianco sono (a suo dire) l'anima comunista, ed ex comunista, da una parte e la sinistra democristiana dall'altra, che hanno siglato, per così dire, una sorta di pax ideale e politica per poter convivere sotto lo stesso tetto (partito). Sempre sulla prima pagina del Corriere di oggi, un'altra brava notista politica, Maria Teresa Meli, invita Veltroni ad uscire dall'angolo, a rompere l'assedio, giocandosi in tutto la sua carta principale, quella della riforma elettorale. L'invito è stato fatto anche perchè le polemiche seguite all'uscita del vice di Veltroni, Dario Franceschini, che proponeva un sistema elettorale "alla francese" respinto invece da D'Alema e da altri esponenti politici, avevano avvelenato il clima e questo non era di buon auspicio, soprattutto in vista della decisione (il 16 gennaio) sull'ammissibilità dei quesiti referendari. Si avvicina l'ora delle decisioni per Veltroni. Non sarà certamente un compito facile per il sindaco di Roma, preso com'è dal respingere "inviti" ed attacchi da una parte e dall'altra (non ultima la posizione della senatrice Binetti all'interno del PD), sollecitato a dire questo o a smentire quell'altro, in un gioco politico che prevede sempre un vincitore (uno solo) e tanti sconfitti. La partita è appena iniziata. Caro Walter, buona fortuna. E vinca il migliore...

2 Commenti:

  • Alle giovedì 10 gennaio 2008 alle ore 16:27:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Voglio commentare questo tuo post,perchè,nonostante la politica attuale non sia propriamente entusiasmante,il Partito Democratico rappresenta indubbiamente una novità.Naturalmente ha molti problemi,vedi lo scontro tra laici e cattolici e la disputa sulla collocazione internazionale.Posso solo augurarmi che riesca a compiere delle scelte definitive,e a rinnovare la politica,perchè forse è l'ultima occasione per il nostro Paese.MAURO

     
  • Alle giovedì 10 gennaio 2008 alle ore 16:55:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Il tuo augurio, caro MAURO, è anche il mio naturalmente. Come credo quello degli altri tre milioni e mezzo di cittadini che il 14 ottobre scorso hanno dato fiducia (con il voto democraticamente espresso)a Veltroni e al suo partito. Le buone intenzioni, mi sembra, ci sono tutte. Le qualità (morali e politiche) del sindaco di Roma e dei suoi collaboratori non mancano. Tutti gli ingredienti per vedere ed apprezzare un nuovo modo di fare politica sono nella lista delle nostre speranze. Come giustamente affermi, questa è l'ultima occasione per il nostro Paese per evitare il definitivo scollamento tra istituzioni e cittadini. Non ci sono più proroghe. Il credito è esaurito.

     

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