una vacanza movimentata
Vorrei tornare a scrivere di un argomento abbastanza leggero, di cui mi ero già occupato nel post del 20 dicembre scorso ("amori presidenziali") e che riguarda la ormai arcinota love story (non si capisce ancora quanto sia realmente "amorosa" o "mediatica") tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e una delle quarantenni più glamour del pianeta, vale a dire Carla Bruni. Sembrava, all'inizio, la tipica storiella ad uso e consumo delle copertine dei settimanali rosa, bisognosi di incrementare, nel periodo natalizio, il numero delle copie vendute. A quanto pare, invece, gli sviluppi della liaison italo-francese stanno orientando i commenti e le interpretazioni degli esperti di gossip verso un probabile e non scontato "lieto fine", con fiori d'arancio e nuova first lady all'Eliseo. La caccia ossessiva, dei paparazzi e dei giornalisti, alla foto cult che incornicia a dovere l'amore (e la passione da tombeur de femme di Sarkozy) tra i due protagonisti, sta movimentando notevolmente questi giorni di vacanza che i piccioncini si sono regalati sul Mar Rosso. Ogni loro sguardo, ogni loro espressione, ogni loro camminata (abbracciati o mano nella mano) sono, in questo periodo, sotto l'occhio impietoso e curioso (a volte troppo) degli obbiettivi delle macchine fotografiche e telecamere dei media di mezzo mondo. Ma addirittura arrivare a sparare colpi in aria d'arma da fuoco mi sembra perlomeno eccessivo. E' accaduto ieri, al largo delle acque vippaiole di Sharm el Sheikh, dove un nutrito gruppo di fotoreporters d'assalto (è proprio il caso di dirlo), in stile piratesco e a bordo di un'imbarcazione, tallonava un pò troppo da vicino quella di Sarkozy e della Bruni. Essendo un capo di Stato (ed essendo un pochino emulo delle dotazioni di Berlusconi riguardo ai bodyguards) Sarkozy si è fatto scortare praticamente da un esercito egiziano che, alle prime avvisaglie di flash troppo vicini e troppo inopportuni, hanno cominciato a giocare come gli indiani e il generale Custer, sparando a destra e a sinistra (fortunatamente in aria), e facendo rapidamente rinculare la "zattera" dei paparazzi. Ora dico, va bene che la sicurezza di un presidente della Repubblica e della sua compagna debbono essere tutelati in maniera prioritaria, ma rischiare grosso in queste scene da Far West del mare mi sembra alquanto pericoloso e soprattutto improponibile. Non credo che un flash "sparato" sul fondoschiena della Carla Bruni possa far più male di una pallottola sparata sul serio, seppur in aria. Il tombeur de femme dovrebbe darsi una regolata. E anche raffreddare i suoi bollenti spiriti, seppur attizzati da una bella topa...
2 Commenti:
Alle sabato 29 dicembre 2007 alle ore 19:32:00 CET , Anonimo ha detto...
Anche se l'argomento è leggero,io sono un semplice impiegato e purtroppo il mondo è sempre stato dei potenti,sento una forte distanza culturale e di comportamento dai soggetti in questione.Sono un utopista ma vorrei che l'informazione desse un forte spazio anche a chi giornalmente si batte per la dignità dell'uomo e della donna in tutti i campi e specialmente nel campo lavorativo.Anche io desidererei fortemente interventi specialmente di dissenso.Mauro
Alle sabato 29 dicembre 2007 alle ore 20:53:00 CET , nomadus ha detto...
Non è semplicemente questione di utopìa o di desiderio (ovviamente legittimi) riguardo ad un'informazione più critica, più "cattiva", meno accondiscendente, meno schierata e meno asservita al potere. Qui si tratta di menefreghismo allo stato puro (con poche eccezioni, grazie anche al mondo dei blog e al web in generale)da parte dei produttori (dell'informazione) e dei fruitori della stessa (i cittadini)che si interessano più a seguire le vicende, pruriginose e boccaccesche, di personaggi più o meno titolati, o a spiare voyeuristicamente dal buco della serratura catodica, stile "Grande Fratello" o "la Fattoria" piuttosto che rammaricarsi per una situazione (nazionale e mondiale) di una drammaticità, sia economica che sociale, non riscontrabile negli ultimi decenni. E, dulcis in fundo, nessuno dei lettori di questo blog (ad eccezione di te, caro MAURO) che si prenda la briga di lasciare un commento su uno dei circa 200 "pezzi" postati sul mio blog. E dire che non ho scritto sempre "pesante". Almeno credo...
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