Bertinotti e il Grillo incalzante
Questa storia delle intercettazioni, riguardante le conversazioni tra Berlusconi e Saccà, sta facendo andare il panettone di traverso a più di uno. Oltre ai diretti interessati ( e al corollario di vallette, marchette e attricette), che si sentono deupaperati del loro "diritto" alla privacy (ma se sanno che i telefoni sono intercettabili, perchè non usano i pizzini tra di loro, considerando il congruo numero di postini-bodyguard al servizio del cavaliere?), ci sono anche i "paladini" delle garanzie, costituzionali e non, alla riservatezza e alla prerogativa del diritto alla privacy che, ultimamente, stanno utilizzando giornali e blog per dire la loro. L'ultima , eclatante polemica è quella tra il presidente della Camera Fausto Bertinotti (non nuovo a questo genere di "uscite" mediatiche) e il campione dei blogger Beppe Grillo. L'ex sindacalista ha preso le difese di Berlusconi esternando, sulle colonne del Corriere della Sera, il suo pensiero riguardo "...la violazione dei diritti del cittadino e delle persone. Bisogna bandire il fatto che vengano fuori nomi e cognomi, impedendo il riemergere del fenomeno del trasformismo che ha fatto parte della storia italiana, evidenziandone il generale degrado del costume politico..."; di rimando il comico-blogger gli risponde per le rime sottolineando come il presidente della Camera si sia "preoccupato per la privacy di un signore che voleva comprare un senatore. Invece di espellere questo (basso) insulto alla democrazia dalla Camera, ne tutela la privacy..." proseguendo, nel suo noto e colorito linguaggio, ad attaccare i politici immorali che hanno fatto della legalità (parole testuali di Grillo) carne da porco. La querelle non credo si esaurirà molto presto: sono in gioco, secondo me, interessi politici e personali da tutelare ad ogni costo, ci sono troppi scheletri negli armadi (delle segreterie di partito ma anche di casa...) che non possono essere tirati fuori, da destra come da sinistra. Non conviene a nessuno rigirare troppo il mestolo nella pentola piena di letame (morale e personale), aumentandone, a dismisura, il fetore sotto le narici del popolo italiano intento a trangugiare il panettone o il pandoro, che di questi tempi è già tanto. Non abbiamo bisogno delle reprimende nè dei rappresentanti del popolo, nè tantomeno dei cosiddetti qualunquisti (che comunque hanno almeno il coraggio di scoperchiare il pentolone maleodorante), ma avvertiamo solo il bisogno, legittimo e pacifico, di poter avere una classe politica migliore, che ci rappresenti davvero e che, soprattutto, la smetta di giocare a palle di neve tra di loro, in virtù del fatto che il colore delle palle scagliate è di un marrone scuro, anzichè bianco...
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