matrimonio alla francese
Dal colore scelto per questo post si può intuire per chi ha fatto il tifo, chi vi scrive, nella partita Air France-KLM contro Air One per acquistare il 49,9% di ALITALIA. Io, da subito, avevo capito che l'offerta francese (35 centesimi di euro ad azione, contro un misero centesimo di Carlo Toto e Intesa-SanPaolo) era di gran lunga la più appetibile e fattibile, senza nulla togliere alla nazionalità dell'offerta del patron di Air One. Ed infatti, ieri sera, a mercati finanziari chiusi, il CdA della nostra compagnia di bandiera ha dato il via libera (dopo sette ore di discussione, ma decidendo all'unanimità) al colosso franco-olandese per l'acquisizione di Alitalia, fermo restando che l'ultima parola spetterà al governo italiano, che scioglierà la "riserva" entro il 15 gennaio 2008. La stragrande maggioranza dei commenti, apparsi questa mattina sui principali quotidiani nazionali (da segnalare in particolare l'editoriale di MASSIMO GIANNINI su la Repubblica), danno per ottimale la scelta aziendale del consiglio d'Amministrazione di Alitalia. Non solo per la maggiore offerta economica e per il piano industriale di sviluppo (circa sei miliardi e mezzo di euro d'investimenti a lungo termine, acquisizione di nuovi velivoli per la flotta di medio e lungo raggio, significativi interventi sull'allestimento e sui servizi di bordo), ma anche per il peso specifico che ricopre Air France-KLM nel mercato internazionale dei vettori aerei. Bisogna, infatti, considerare soprattutto le rotte europee e mondiali che la compagnia franco-olandese copre nel medio e lungo raggio; bisogna evidenziare il numero dei passeggeri trasportati all'anno e la redditività tra costi di gestione e ricavi aziendali. La summa di tutti questi elementi (e la fragilità dei conti e dei numeri aziendali presentati da Air One) ha fatto pendere l'ago della bilancia verso i nostri "cugini" francesi, che si sono detti onorati (come ha dichiarato il grande capo Jean-Cyril Spinetta) della scelta italiana. Ho notato dal tono delle dichiarazioni che alcuni politici (Berlusconi, Formigoni, Moratti et similia) non hanno granchè apprezzato la decisione del CdA di Alitalia, ma si sa, in questi casi il campanilismo e l'antiromanità viscerale (che ormai non è più una novità) la fanno da padrone, a scapito della lucidità intellettuale ed economica mancante (purtroppo) nelle testoline dei citati soggetti politici. Fortunatamente al governo c'è chi ne capisce di strategie aziendali e di mercato (non per niente il ministro dell'Economia è un "tecnico") con la conseguenza di una positiva decisione, saggia e conveniente, che verrà presa in gennaio. Altrimenti, se avesse vinto ancora una volta la logica del mercato padano, staremmo qui a piangere una ennesima ammainata di bandiera...
2 Commenti:
Alle sabato 22 dicembre 2007 alle ore 14:46:00 CET , Anonimo ha detto...
Non sono un esperto di economia,ma a pelle mi auguro e forse sono convinto che Alitalia abbia fatto la scelta giusta.Tralasciando i giudizi dei suddetti politici,mi auguro che le organizzazioni sindacali svolgano in maniera appropriata il loro compito,tutelando in maniera degna gli interessi dei lavoratori.Mauro.
Alle sabato 22 dicembre 2007 alle ore 16:01:00 CET , nomadus ha detto...
Mi associo completamente al tuo pensiero e caldeggio vivamente il tuo augurio, caro MAURO. Questa volta i sindacati di categoria (troppe volte in passato al centro dell'attenzione, per gli scioperi selvaggi non per altro...)hanno una irripetibile occasione di far bella figura. Soprattutto con i loro omologhi francesi. Sperando che finisca con una vittoria, come a Berlino...
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page