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lunedì 30 novembre 2009

il No B Day & la forza della Rete


Il tam tam generato dalla Rete che ha dato vita al No Berlusconi Day del prossimo 5 dicembre, non può non farci riflettere sul significato che ha assunto il web come mezzo di comunicazione e strumento di battaglia politica. La mobilitazione, promossa dal web e nata grazie all'utilizzo di un social network come Facebook, ci racconta una realtà ben diversa da quella che conoscevamo fino a qualche anno fa. Una realtà a cui la politica si deve saper adattare, aggiornando i propri strumenti comunicativi in funzione dei cambiamenti avvenuti nella nostra società. Il dato che emerge navigando sui principali siti che si occupano di politica, è che i politici (e dunque i partiti) scontano un grosso limite: quello di non utilizzare al meglio le potenzialità di internet come strumento di comunicazione. Essi vengono avvertiti, soprattutto dalle nuove generazioni, come lontani, il che alimenta sentimenti diffusi come l'antipolitica, rendendo i giovani sempre più restii ad ogni forma di inquadramento politico. Il fenomeno scaturito a seguito del famoso V Day di Beppe Grillo a Bologna ha dimostrato chiaramente quale sia il potenziale del web. Il blog diventa uno strumento per mobilitare le piazze, per consentire maggiore partecipazione politica, per ottenere maggiori informazioni, decretando Internet come un mezzo di comunicazione potentissimo che entra nelle case, sui telefonini, in modo immediato e diretto. E soprattutto non ha filtri, non è sottoposto a nessun controllo o censura. Ed è gratuito. Basti pensare a Genova, ai fatti del 2001: già allora questo importante strumento è servito a far vedere ciò che il potere voleva tenere nascosto ma che in realta la Rete impedì. Oggi continua ad essere così, in maniera sempre più diffusa. L'oscuramento mediatico che stiamo sistematicamente notando rende sempre più difficile il passaggio delle informazioni e crea quel contesto melmoso di non democrazia nel quale sguazzano gli uomini del Pifferaio di Arcore (Belpietro e Feltri in primis), tutti presi nel non far capire alla gente la realtà dei fatti ostile al proprio Capo. Credo che la legittima battaglia contro questo vergognoso oscuramento debba essere caratterizzata da un utilizzo massiccio della Rete, potente strumento di denuncia in grado di rompere censura e mistificazione. Recenti indagini hanno dimostrato che dopo la Tv, Internet è il principale mezzo di comunicazione per informarsi sui temi politici (62%) e quello che incide maggiormente sulla scelta del proprio orientamento. Di fronte al crollo dei media tradizionali, in particolare di tv e giornali (-21.5%), i media digitali rappresentano l'unico mezzo in crescita. Su un campione di intervistati di età superiore ai 18 anni, è emerso un dato significativo: il 77% cerca le informazioni su quotidiani online (blog 25% e forum 21%). Internet sta diventando il maggiore mezzo di comunicazione per approcciare il mondo politico, uno strumento che consente di informarsi e stabilire un dialogo diretto e costruttivo con la classe politica. La parola chiave diventa "interattività", aumenta il bisogno di confrontarsi in spazi virtuali di discussione. Diversi esponenti politici hanno intuito le potenzialità del web come luogo del dibattito. Basti pensare ad Obama, negli Usa, che è riuscito a creare una nuova forma di campagna elettorale usando i social media. In Italia siamo ancora un po' indietro. Ma, nonostante il timido approccio della politica alle nuove forme di comunicazione, qualche passo avanti si sta facendo. Penso alla crescente diffusione dei blog come luogo di discussione e confronto politico, una sorta di diari online che mettono in condivisione i propri pensieri e le proprie riflessioni. Un tentativo per rompere la distanza che esiste tra la politica e il "mondo reale". Discorso a parte meritano i siti di partito, soggetti anch'essi a diverse indagini, le quali hanno dimostrato che spesso gli appartenenti ad uno schieramento politico non visitano quasi mai il loro sito di riferimento. Pochissimi sondaggi, assenza di forum di discussione aperta, mancanza di coinvolgimento degli iscritti. Spesso non si trovano nemmeno i calendari delle iniziative. Il senso di questa riflessione è quello di cercare di comprendere (e far comprendere) che è necessario e vitale aggiornare il proprio modo di comunicare attraverso l'utilizzo di nuovi media, tentando anche di modificare il proprio linguaggio, migliorando l'efficacia dei messaggi che vogliamo dare. Ciò non sostituisce affatto l'importanza del radicamento, della presenza non solo virtuale, ma anche reale. Ma credo che l'utilizzo della Rete sia un elemento praticamente imprescindibile per caratterizzare la bontà democratica e sociale di un Paese libero e civile, come dovrebbe essere realmente il nostro.

6 Commenti:

  • Alle lunedì 30 novembre 2009 alle ore 09:24:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Credo che il NO B DAY debba avere come fine, quello di combattere le idee e non il soggetto in se. Se si va in piazza a contestare il solito B. non si fa altro che il suo gioco, si è come dice lui di sinistra e comunisti. Non si va a combattere il partito e questa manifestazione dovrebbe essere una manifestazione della società civile che dice no a delle idee incivili e che ci portano indietro di trenta e forse più anni. Non si può commettere l'errore di fare dell'antiberlusconismo l'arma per combattere il signor B. Le idee, di quello si deve parlare e le idee devono essere combattute, posto che ve ne siano di altre e migliori da offrire. E di questo ne deve rispondere la opposizione e la società tutta.

     
  • Alle lunedì 30 novembre 2009 alle ore 12:49:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Gentilissimo commentatore anonimo, prima di tutto grazie per il tuo intelligente intervento cui vorrei far seguire una mia modesta replica. Ritengo prima di tutto doveroso sottolineare che la manifestazione del 5 dicembre non è soltanto CONTRO il signor B. e le sue idee liberticide dal vago sapore cileno ma, soprattutto, contro la voglia di assuefazione del popolo italiano (almeno di quella metà all'incirca) uniformato e succube del pensiero berlusconiano e di tutto quello che ne consegue. E' giusto, come dici tu, che non si faccia dell'antiberlusconismo l'unica bandiera di resistenza contro lo status de quo ma è altrettanto giusto scuotere le coscienze più dinamiche e libere di tutti noi che ci riconosciamo in una sinistra alternativa e realmente riformista, giusta e dichiaratamente partecipe delle problematiche dei giovani e dei meno abbienti. Credo che la piazza, quella responsabile e non inquinata da rivoli di gratuita repulsione violenta, sia una delle principali modalità di democratica e naturale contrapposizione all'invadenza del potere politico, economico e mediatico che in questo momento rappresenta l'omino di Arcore e che quindi debba essere obbligatoriamente sfruttata per il bene della nostra democrazia. Un cordialissimo saluto, caro anonimo commentatore.

     
  • Alle martedì 1 dicembre 2009 alle ore 07:03:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Buongiorno carissimo.Riconosco l'importanza della mobilitazione del 5 dicembre.Sono d'accordo con l'utilizzo di internet anche se,ritengo molto importante il radicamento sul territorio delle forze che si battono per una reale modifica della situazione esistente.Mauro.

     
  • Alle martedì 1 dicembre 2009 alle ore 09:14:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Concordo con te, caro MAURO, sul ruolo più che importante rappresentato dal radicamento sul territorio delle forze politiche e sociali e intellettuali che hanno interesse a cambiare la situazione esistente. Credo altresì che questo radicamento debba essere seguito dalla reale partecipazione e voglia di quanti (con qualunque mezzo, dal blog ai cortei, dai quotidiani alle assemblee) hanno a cuore le sorti democratiche del nostro Paese: non sempre basta dire di voler cambiare, quando è necessario bisogna anche agire. Per esempio votando MEGLIO alle prossime elezioni di marzo. Un affettuoso saluto.

     
  • Alle mercoledì 2 dicembre 2009 alle ore 13:15:00 GMT+1 , Anonymous giosby ha detto...

    Sul fatto che non vi sia CENSURA ho molti, moltissimi dubbi!

    Anzi ho la certezza che ci sia anche, purtroppo, tra chi organizza il NOBday, o Grillo e i suoi amici.

    La Rete trasparente è una vera TRUFFA.

    Qualche testimonianza ...


    http://www.giosby.it/2009/12/01/il-no-b-day-a-chi-serve/

     
  • Alle mercoledì 2 dicembre 2009 alle ore 16:15:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Liberissimo di pensarla come meglio credi, caro Giosby...

     

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