Annozero & il ministro rompicoglioni
Ha perfettamente ragione Curzio Maltese nel suo solito sagace editoriale di oggi su la Repubblica dedicato alla prima puntata di Annozero (http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/rai4/maltese-annozero/maltese-annozero.html): "Se la RAI fosse un'azienda appena decente, i dirigenti dovrebbero complimentarsi con Santoro, firmare subito i contratti in sospeso, e ringraziare le redazioni di Annozero e degli altri pochi programmi che ancora danno un senso all'espressione SERVIZIO PUBBLICO e quindi anche ai loro lauti stipendi". E non solo. Io aggiungerei che anche i politici dovrebbero fare la stessa cosa (nel senso di complimentarsi non di firmare i contratti in sospeso). E non mi riferisco solo ai politici (pochi) che hanno in simpatia Michele Santoro, ma soprattutto a quelli (e sono tanti) che non lo possono proprio vedere. Purtroppo il dna di certi uomini della politica che frequentano il presidente del Consiglio non permette tutto ciò, anzi loro (a turno) si dilettano e si divertono nel ruolo di censori, di critici televisivi con licenza di rimozione forzata per il programma indigesto di turno. Capitò con l'illustre Sandro Bondi che definì la trasmissione su RaiTre di Enrico Bertolino un'emerita cagata, capita oggi con l'altrettanto esimio ministro Claudio Scajola (sì, proprio lui che definì un rompicoglioni la buonanima di Marco Biagi) che interviene sulla trasmissione di Santoro con la sua riconosciuta e forbita qualità intellettuale di critico televisivo mascherato da ministro dello Sviluppo Economico. Il suo sproloquio (http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/rai4/ascolti-annozero/ascolti-annozero.html) fa da cassa di risonanza alle brutte figure fatte dalla pletora di lecchini berlusconiani presenti in studio (in diretta e in registrata), vale a dire i Bocchino, i Feltri e i Belpietro che non hanno la misura del ridicolo nè tantomeno della vergogna: basta rivedere l'intera puntata di ieri sera per rendersene conto (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0f3afed4-5ebe-4309-bbe4-4282567ec3ab.html?p=0). Meno male che l'intossicazione da stupidità dei tre loschi figuri viene attenuata dalla presenza e dagli interventi sensati dei Travaglio, dei Franceschini e dei Mentana, oltre che dalla De Gregorio e dalle strepitose vignette finali di Vauro. Comunque, a rigor di logica, dopo le uscite di Bondi e di Scaloja attendo fiducioso il verdetto da critico musicale del ministro Calderoli che, a proposito di X Factor, magari ci dirà che al posto della Mara Maionchi ci avrebbe visto meglio una sua cugina che cantava nel coro della chiesa di Ponte di Legno prima che Bossi l'assumesse come juke-box personale.
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