l'informazione birichina
Il nostro caro premier è sempre più sorprendente, nei modi come nelle parole. Non perde mai l'occasione, sia essa data da una conferenza stampa che da una passeggiata in centro scortato dai suoi gorilla, per dire la sua su tutto e su tutti. In particolar modo gli piace far sapere alla gente quello che pensa a proprosito dell'informazione, sia essa esercitata tramite tv, stampa o internet. la sua vera, reale e attuale ossessione è proprio il controllo totale e funzionale di ogni rivolo di libera informazione. «In democrazia il bene maggiore è la privacy e la riservatezza», dice il pifferaio di Arcore. Perciò tutti zitti, giornali e televisioni, direttori e cronisti. E' proprio questo il sogno di Berlusconi, che negli ultimi tempi ha distillato attacchi all'informazione in un crescendo orchestrale. La battaglia anti-mediatica è un paradosso per il re dei media, ma è la sua attuale priorità. Tacitare gli avversari, censurare i nemici, gabellare i concorrenti è diventato lo sport preferito di Sua Emittenza che, oramai quasi quotidianamente, munito di telecomando, spara sulla fiction e sulla satira, su Fazio e su Santoro, sui talk-show, «licenzia» i direttori dei grandi giornali e incensa i suoi tirapiedi mediatici. I giornalisti sono dei «birichini», ha dettodurante la conferenza di fine anno in diretta tv. Il padrone dello schermo e del Paese, capace di risolvere tutti i problemi nazionali e internazionali, dall'Alitalia alla guerra in Ossezia, dal clima all'immondizia, passando per la crisi economica, si preoccupa dei giornalisti birichini, che gli tolgono il sonno (quelle poche ore, d'altronde). La povertà? L'Italia gode ottima salute, se non fosse per stampa e tv che spaventano il «cittadino consumatore». La grande narrazione della realtà è di sua competenza, via i disturbatori. Il cavaliere, che conosce bene il potere della fiction, non a caso se l'è presa con l'ultima puntata di Annozero di Santoro, dove le intercettazioni sono state messe in scena da due attori. Scelta discutibile, ma che certamente evoca una suggestione potente che traduce in lessico accessibile a tutti l'intricata trama del rapporto affari-politica. L'obiettivo principale di Berlusconi sono i media, un fastidioso intoppo alla comunicazione diretta con il popolo e con il suo show da «Babbo Natale» di Villa Madama dell'altro giorno. Mettere sotto controllo l'emotività del pubblico, al di là delle news, impedire che il racconto del «tutto va bene» sia alterato da voci dissonanti. Per impedire che giungano all'orecchio e all'occhio, Berlusconi ha intenzione di prosciugarne la fonte e di impedire ai magistrati di fare uso delle conversazioni telefoniche. La riforma della giustizia «è pronta», ha assicurato nel suo lungo monologo, «la porteremo al consiglio dei ministri dopo la pausa delle feste», e c'è da scommettere che le intercettazioni saranno consentite solo per i serial killer. Ascoltare e parlare per i magistrati, e non solo per loro, sarà un esercizio limitato, tanto che «se i pm vorranno parlare con i giudici, dovranno bussare alla porta con il cappello in mano». L'attacco generalizzato all'informazione, che colpirà presto anche la RAI, dopo la probabile rimozione forzata di Villari alla vigilanza, è uno tsunami che va oltre la riforma della giustizia. È una strategia di desertificazione della libertà di opposizione, iniziata con la cancellazione del diritto soggettivo per i giornali di cooperativa, da mettere fuori edicola con il taglio dei fondi all'editoria, e proseguita con lo stillicidio di «editti». La democrazia è un discorso politico condiviso, attraversato da conflitti, pubblico. Il solo regista dello spettacolo, però, deve essere lui, tutto il resto è «privacy». O noia. Fate voi.
2 Commenti:
Alle mercoledì 24 dicembre 2008 alle ore 16:39:00 CET , rossaura ha detto...
ricordo i tempi dell'Italia povera, quella che mangiava in tinello e che rigirava i colletti delle camicie e le stoffe dei capotti, anche quelli, quando andavano al bar a vedere la televisione, i bei film con gente ricca che si divertiva oppure le case italiane dei film dei telefoni bianchi, insomma quell'Italia che non era ancora stata agganciata dal boom economico, credeva che tutti fossero ricchi e felici, tranne loro.
Berlusconi compie lo stesso miracolo un pò come il raggio di sole di "Miracolo a Milano" un pò come il ballo del "Gattopardo", niente è reale e solo "informazione distorta", se hai pochi soldi per le compere di natale è colpa della massaia imprevidente, quella che non compera per fare economia, ma (mi consenta) non è così che si fa, vada a spendere perchè solo così gira l'economia, lo sapeva bene mamma Rosa, che si faceva tutti i banchetti del mercato prima di acquistare. Teste di legno! Chi fece la fortuna del Pifferaio? Mamma Rosa s'intende e tutte le mamme Rosa che si nutrono di televisione. Ma chi invece non può?
E' solo pessimista.
Chi non salta il pasto, ottimista è ... è...... chi non salta il pasto ottimista è.
Lo so che ho solo piluccato nel grande vassoio del post, si sarebbe potuto parlare per ore, ma non ne ho la forza
Ross
Alle mercoledì 24 dicembre 2008 alle ore 21:51:00 CET , nomadus ha detto...
AUGURI di vero cuore a te, mia dolce nuova amica. Grazie di avermi onorato della tua preziosa conoscenza e simpatia, della tua intelligente verve, della tua impagabile sagacia e spontaneità. In una parla, grazie di esistere ROSSAURA. E ancora AUGURI a te , a tuo figlio, a tutti quelli che ti vogliono bene (quindi valgono pure per me...). Una carezza più lieve del solito e un sorriso più bello di sempre da nomadus.
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