le due opposizioni a Berlusconi
Ultimamente si è molto parlato e discusso del modo di intendere l'opposizione all'attuale governo berlusconiano. Da una parte la genuina e a volte impulsiva ma vigorosa voce critica rappresentata da Antonio Di Pietro e dall'Italia dei Valori, che non ha certo perso tempo cincischiando in sterili dibattiti interni, valutazioni sul da farsi senza il da farsi, prese di posizioni contro la "dittatura dolce" del cavaliere, scendendo rumorosamente in piazza ieri e lanciando la nuova "campagna d'autunno" antigovernativa finalizzata al raccoglimento delle 500 mila firme necessarie per indire il referendum contro il "Lodo Alfano". Dall'altra parte si è palesata, sempre ieri, la seconda opposizione, quella che reputo più istituzionalizzata e formalmente delegata dalle votazioni dello scorso aprile, ma svuotata del reale senso critico oggettivamente riferibile a chi cerca di contrastare (con le armi della democrazia e della critica costruttiva e non demagogica) l'azione non propriamente esemplare di un governo arroccato sulle posizioni privilegiate dell'opportunismo riferibile esclusivamente al suo principale rappresentante e leader. Premesso ciò, debbo confessare con piacere che le due manifestazioni di ieri, svoltesi in una bella e suggestiva Roma baciata dal sole della tipica ottobrata romana, mi hanno rincuorato sulle effettive possibilità di successo di una delle due parti oppositive nel conseguimento dell'obiettivo finale preconizzato da Di Pietro. Fermo restando che l'attuale, disastrosa (e per certi versi imperscrutabile) situazione economica di incipiente recessione mondiale potrà in qualche modo "narcotizzare" la giustificabile e legittima voglia dell'opposizione di incalzare su tutti i fronti l'opera dell'attuale compagine di governo, rappresentata paradossalmente dalle ultime uscite mediatiche del cavaliere (qui vorrei volontariamente omettere considerazioni personali sulle sue performances in discoteca e a letto) che invita all'ottimismo e alla serenità, garantendo in prima persona che nessun italiano correrà il rischio di perdere un solo euro, che la situazione si risolverà e via cantando. Il tutto, comunque, ha dato a chi scrive l'impressione di trovarsi sul set di un famoso film: quello in cui la nave va velocemente e mortalmente a picco mentre la solita orchestrina continua imperterrita a suonare...
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