le figlie so' piezz 'e core!
Una difesa d'ufficio (genitoriale) era come minimo scontata. Quale padre di famiglia, all'indomani di una "marachella" della propria figliola, non vestirebbe i panni dell'avvocato difensore? E così è stato. Il forzista (ora PdL) Paolo Guzzanti ha difeso a spada tratta la sua irrequieta e rossa creatura, Sabina, autrice del criticatissimo intervento dell'altro ieri a piazza Navona a Roma. La strenua difesa viene affidata ad un'intervista pubblicata oggi su La Stampa di Torino, dal titolo "Sto con mia figlia. Mara non è limpida" a firma di Francesca Schianchi. Eccovi il testo della chiacchierata. "Una reazione impropria e vagamente intimidatoria: quanto di più inappropriato", sbotta il deputato del PdL Paolo Guzzanti. E' il padre dell'antiberlusconiana Sabina, "ma tra noi c'è un codice di comportamento: non ci tiriamo in ballo a vicenda". Ieri, però, a tirarlo in ballo è stata la risposta del ministro delle Pari Opportunità: sottolineando il legame di parentela con l'attrice (querelata). E facendolo inferocire. Non ha preso bene questo riferimento a lei del ministro Carfagna... "Probabilmente l'intenzione non era questa, ma l'effetto è intimidatorio. Trovo questa cosa non professionale e non del tutto limpida. Se una vuole solidarietà la chiede e magari la ottiene, ma non è questo il modo. Sabina Guzzanti non è una ragazzina e non è la figlia di Paolo, ha una carriera autonoma". Cosa significa intimidatorio? "L'impressione è come se mi si volesse prendere in ostaggio, come se si ricordasse a mia figlia =Guarda che tuo padre sta in Forza Italia=". Ha avuto qualche solidarietà dai colleghi di Forza Italia? "Solo da Gaetano Quagliarello, un vecchio amico". Ne ha parlato con il ministro Carfagna? "No: mi aspettavo delle scuse, ma non l'ho sentita. Ho sperato anche in un malinteso: invece dal suo staff mi hanno detto che lei stessa aveva approvato il comunicato, assicurando che c'erano tutte le migliori intenzioni. Ma in politica contano i fatti. Come minimo il ministro ha fatto un errore politico: se questa è la sua professionalità politica, non lamentiamoci se c'è chi fa maldicenza". La trova inadeguata alla carica di ministro? "Non so. E' molto giovane, molto sotto pressione. Sta passando una dura prova e non per colpa di altri. Ha accettato di continuare mentre su di lei si scatenava la tempesta: le auguro di avere le spalle abbastanza larghe. Certo in questi casi si reagisce con un sorriso: un telegramma di congratulazioni per lo show, non una querela a chi fa satira politica". Prima di questo "incidente" con il ministro eravate amici? "Amici non direi, ci siamo conosciuti alla Camera. Una personcina deliziosa, molto severa, distante dall'immagine scollacciata della favorita". Ma come giudica l'intervento di sua figlia? "Non mi è piaciuto, mi imbarazza, ma come disse Voltaire mi farei ammazzare per garantire il suo diritto a dire quello che pensa. Non sono d'accordo con quel che ha detto sul Papa, ma il diritto di esprimersi finisce dove inizia il reato". Forse un reato potrebbe esserci. " In questo caso lo dirà la magistratura. Tutto ciò che non è proibito è lecito". Vi siete sentiti in giornata con Sabina? "Ci siamo scritti delle mail. Ieri le è stao oscurato per tutto il giorno il blog: sono cose che non succedono per caso. Comunque l'ho sentita pimpante, mi ha ringraziato". La manifestazione come le è sembrata? "Non l'ho vista, ho letto solo le agenzie ma trovo certe cose imbarazzanti. C'è stato un attacco alle istituzioni che giudico un attentato alla democrazia. Mentre da parte di Sabina c'è stato un attacco alle persone. Non condivido ma capisco, anche perchè si rivolge a una parte d'Italia che ha un profondo malessere e non ha più referenti". Potrebbe diventare Sabina un leader di riferimento? "Da quello che sta facendo direi che vuole costruire un'area e si sta candidando a diventare un nuovo leader di sinistra. Sta costruendo qualcosa, vedremo".
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