guai giudiziari in vista per il cavaliere
La margherita dei guai giudiziari per il cavaliere non sembra mai terminare i suoi petali. Ogni giorno, chissà perchè, viene fuori qualche altra "marachella" del premier. Sembra quasi che si voglia mettere nelle migliori condizioni il caimano nel "vantarsi" davanti alla propria entusiastica platea mentre snocciola i suoi numeri inerenti procedimenti giudiziari, inchieste, convocazioni e quant'altro. Adesso viene fuori un altro spigoloso casus orbitante nella sfera della gnocca berlusconiana. Ne aveva parlato ieri su la Repubblica in un bell'articolo Giovanni Valentini (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/08/regali-aiuti-inviti-in-sardegna-ecco-le.html), ne parla oggi Roberto Cotroneo sulla prima pagina de l'Unità. Buona lettura. Questa non è mica una storia come le altre. E soprattutto questa è una storia su cui bisogna fare chiarezza, senza ombre e senza che rimanga il benché minimo dubbio. Perché riguarda Silvio Berlusconi come presidente del Consiglio, i servizi segreti, la Rai, e molto altro. Ed è una storia che se verrà confermata, darà molti guai al premier, assai peggiori di tutte le intercettazioni, delle battute boccaccesche sussurrate a mezza voce, dei gossip soliti che alla fine non fanno che scaldare troppo un’estate come tante. La racconta ieri Giovanni Valentini su Repubblica, esaminando le carte che sono all’esame del Tribunale dei ministri, al quale è arrivata questa vicenda, e che deve decidere se archiviare oppure no. Sperando che il verbo archiviare non coincida con il verbo insabbiare. Secondo le carte, la storia comincia il 29 settembre del 2003. Silvio Berlusconi è il presidente del Consiglio. Quel giorno tra l’altro è anche il suo compleanno, compie 67 anni. Decide di andare in televisione, in Rai, a reti unificate per illustrare al popolo italiano la sua riforma delle pensioni. Niente di particolare, ma ad annunciare l’intervento del presidente Berlusconi c’è una giovane ragazza che di nome fa Virginia Sanjust di Teulada. Lei ha 26 anni ed è molto graziosa. Berlusconi tornato a Palazzo Chigi si informa sulla ragazza e per ringraziarla chiede a una sua collaboratrice di avere il suo indirizzo per mandarle un mazzo di fiori. Nel pomeriggio, in piazza Campo dei Fiori, arriva un mazzo di fiori con bigliettino del presidente del Consiglio. In quel momento nella casa ci sono tre persone. Federico Armati, ex marito della ragazza e agente del Sisde alle dipendenze della presidenza del Consiglio, e altri due amici. Armati, che è stato sposato con Virginia per poco più di un anno, e che ha avuto un figlio con lei, la invita a chiamare subito palazzo Chigi per ringraziare a sua volta il presidente. La ragazza chiama, risponde una segretaria, lascia un nome e un numero di telefono, e tempo cinque minuti le arriva una telefonata, direttamente sul suo cellulare da Silvio Berlusconi che la invita a pranzo a palazzo Chigi per il giorno dopo. Bene. Al pranzo con Virginia, che tra l’altro è la nipote dell’attore Franco Interlenghi e di Antonella Lualdi, ci sono Gianni Letta e Giulio Tremonti. E alla fine del pranzo Berlusconi invita la ragazza a seguirlo nel suo studio privato. Qui le regala un bracciale di diamanti e le chiede di cosa ha bisogno. Lei risponde sicura: una promozione per l’ex marito che è un agente dei servizi. Berlusconi prende appunti. Da questo momento nasce una relazione di amicizia tra Berlusconi e la giovane ragazza, al punto che Berlusconi pensa di utilizzarla come volto di Forza Italia, probabilmente perché ha un viso giovane e fresco, particolarmente adatto all’immagine degli azzurri. Nel frattempo si occupa dell’ex marito e della carriera di Virginia in Rai. Per lui è pronta una promozione, datata 11 novembre, dunque meno di un mese e mezzo da quell’incontro, che viene comunicata da Berlusconi in persona alla ragazza con una telefonata, prima ancora che l’interessato ne venisse informato. Per lei un programma che si chiama Oltremoda, dove Virginia Sanjust subentra a Fernanda Lessa. Secondo l’avvocato Niccolò Ghedini Berlusconi non si sarebbe mai interessato della carriera di Federico Armati nei servizi. Il problema però è un altro. E qui viene il punto delicato. Tutta questa vicenda arriva al Tribunale dei ministri perché c’è una denuncia per abuso d’ufficio e maltrattamenti presentata da Federico Armati contro Berlusconi, che a sentire lui, lo avrebbe mobbizzato. Berlusconi viene iscritto nel registro degli indagati. La procura di Roma chiede l’archiviazione, ma nel frattempo Armati deposita una memoria completa su come, a suo avviso, si sono svolti i fatti. E cosa è successo dopo la promozione di Armati, comunicata da Berlusconi in persona. È accaduto che secondo Armati, è nata una intensa relazione tra Berlusconi e la Sanjust. Una relazione fatta di inviti in Sardegna, telefonate anche notturne, gioielli e molto denaro. Ma a un certo punto Armati ha una violenta lite con la ex moglie e, secondo quanto dice lui, lei lo minaccia di danneggiarlo professionalmente. Così quella promozione deve essere cancellata. Detto, e fatto. Secondo quanto dicono le carte, Armati viene spedito al ministero della Giustizia e destinato alla cancelleria presso la Corte di Cassazione: e il suo stipendio si riduce da 4.481 euro a 1.700 mensili. Federico Armati è pronto a scrivere una memoria, con una serie di rivelazioni proprio alla vigilia delle elezioni del 2006, ma qualcuno provvede, e lui viene trasferito al Cesis, che è il comitato che coordina i servizi, con lo stipendio che passa da 1700 euro a 5.500 euro. La memoria di Armati non viene mai consegnata, ovviamente. Ora, questo è il materiale che è arrivato al Tribunale dei ministri. Abbiamo un presidente del Consiglio che potrebbe aver subito un procedimento ricattatorio ed estorsivo, ma di fronte a questo la procura di Roma ha ritenuto di archiviare il caso, nonostante esista una notizia criminis. Abbiamo anche un’annunciatrice che avrebbe potuto far carriera per le raccomandazioni di un Berlusconi che in questo caso era il presidente del Consiglio dei ministri, e non il capo dell’opposizione, come invece nella vicenda delle telefonate di Saccà. Abbiamo in gioco gli apparati dello Stato, e in particolare i più delicati, ovvero i servizi segreti. Federico Armati, ha consegnato la memoria integrale su cui dovrà pronunciarsi il tribunale dei ministri solo da poco tempo. L’avvocato del premier dice che tutto sarà archiviato, e che la faccenda non lo preoccupa. Ma intanto se tutto dovesse mai essere confermato, non si potrà che arrivare alle dimissioni di Berlusconi. Qui non si tratta di battute goliardiche al telefono, o altro ancora. Tra l’altro Virginia Sanjust di Teulada, a un certo punto si dimette da annunciatrice Rai, rinuncia al programma Oltremoda, e si ritira a una condotta di vita riservatissima. Nel senso che oggi non è possibile parlarle e contattarla, non ha più fatto apparizioni pubbliche e la sua carriera sembra svanita nel nulla. Se verrà dimostrato che tutta questa storia è falsa sarà nient’altro che una brutta vicenda molto torbida. Se invece gli elementi risulteranno veri, allora la storia diventerebbe drammatica per il premier, nonostante i suoi fiori, i suoi gioielli, le sue telefonate galanti, le promozioni facili, i servizi segreti, e le memorie scritte che spariscono prima delle elezioni e dopo nuove promozioni, i tentativi di estorsione e i ricatti.
4 Commenti:
Alle mercoledì 9 luglio 2008 alle ore 16:38:00 CEST , Anonimo ha detto...
....a chi può interessare...
Alle mercoledì 9 luglio 2008 alle ore 16:47:00 CEST , nomadus ha detto...
...ai giudici!
Alle mercoledì 9 luglio 2008 alle ore 19:08:00 CEST , Anonimo ha detto...
Buonasera,sono Mauro.Ho letto anche io gli articoli di Repubblica e,francamente,sono rimasto deluso dal tenore della manifestazione di ieri.Dalle opposizioni mi aspetto una critica radicale ai provvedimenti giudiziari del Governo di centrodestra,ma sono disinteressato al linguaggio da osteria.Le forze di opposizione devono elaborare un programma alternativo alla destra e su quello cercare il consenso degli italiani.Ciao a presto.
Alle mercoledì 9 luglio 2008 alle ore 20:42:00 CEST , nomadus ha detto...
La tua delusione, caro MAURO, si unisce alla mia. L'occasione sprecata di ieri sera a piazza Navona mi ha ancora di più fatto capire che le divisioni all'interno dell'opposizione anche questa volta giocheranno a favore del caimano, che non aspettava altro regalo dalla sinistra come quello della manifestazione caotica e raffazzonata indetta contro di lui.
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