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mercoledì 31 dicembre 2008

nonostante tutto, buon 2009!


Come ho fatto alla vigilia di Natale, anche in questa vigilia di inizio anno voglio dedicare il post a tutti i lettori del mio blog. Ma voglio farlo accompagnando gli auguri con qualche (amara) riflessione. Finisce un anno orribile. Ma, anche se siamo in clima di auguri, nulla fa prevedere che il prossimo sarà migliore. Nessun progetto politico di lungo respiro, niente sussulti d’orgoglio e, soprattutto, nessuna prospettiva vera. Eppure, ad andare a cercare, il Paese produce a pieno ritmo idee, sistemi all’avanguardia, innovazione. Peccato che tutto questo rimanga inascoltato, isolato, lasciato un po’ per conto suo. Così progetti realizzabili (e qualche volta realizzati) sulla produzione di energie sostenibili e rinnovabili, trovano sponde a livello locale (qualche regione particolarmente sensibile e illuminata) e mondiale (gli Stati Uniti col new deal green di Obama, la Cina, il Giappone), ma vengono affossati dai pastrocchi di chi ci governa, che vorrebbe addirittura tornare al nucleare. Così la ricerca, interessantissima e sacrosanta, ma falcidiata dai tagli. E i cervelli, su cui abbiamo tanto investito in formazione, scappano. Così i nostri informatici, bravissimi coi software, diventano appetibili perché costano molto meno degli indiani e dei cinesi. Così le nostre infrastrutture, anche quelle telematiche, la banda larga, le reti municipalizzate, vengono considerate «sprechi», invece che investimenti. I nostri studiosi, i nostri scienziati, i nostri professori, continuano a resistere e a creare, ma a questo punto è lecito chiedersi ancora per quanto e con quanta frustrazione. Abbiamo campato per decenni con la dicitura del «made in Italy». Ma ora che la crisi spazza via i consumi (e le borsette, le giacchette, le scarpette alla moda volgono al tramonto), sarebbe forse il caso di sostenere competenze nuove e diverse. Invece, nulla di tutto ciò. Peccato. Ma nonostante tutto, vi auguro (con un pizzico di amarezza) Buon Anno lo stesso.

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