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lunedì 1 dicembre 2008

il boomerang del cavaliere




A volte certe furbizie si ritorcono contro chi le ha progettate e attuate. E' il caso della famosa aliquota IVA per le tv satellitari che tante polemiche ha generato in questi ultimi giorni. Polemiche, beninteso, che vedono sempre il presidente del Consiglio in carica al centro delle stesse, vuoi per falso vittimismo, vuoi per la solita solfa anticomunista. E questo gran polverone intorno alla nuova tassa sugli abbonamenti a Sky sta diventando, per il cavaliere, una sorta di boomerang nella battaglia politica. In pratica un diversivo per non discutere di una manovra anti-crisi in cui c’è poco o nulla. E su questa riduzione dell’IVA al 10% per le tv satellitari, decisa in un ormai lontano 1995 sotto la pressione di fortissime lobby, si inanellano forzature politiche. Berlusconi sostiene addirittura che è un favore che la sinistra fece al magnate australiano Rupert Murdoch: insomma, fin qui il premier si sarebbe comportato da gran signore, visto che il digitale terrestre (leggi Mediaset Premium) non ha avuto le stesse agevolazioni. Ma c’è qualcosa che non torna. In quel 1995, infatti, al Governo non c’era affatto il centrosinistra (la normativa è stata approvata durante il breve governo tecnico guidato da Lamberto Dini), e non c’era neppure Sky. Di più: Murdoch non aveva ancora neppure inserito l’Italia tra i Paesi in cui voleva diffondere i suoi canali satellitari. C’era invece, eccome, TELEPIU'. Tv a pagamento creata da Berlusconi insieme a Vittorio Cecchi Gori (che portava in dote i film) e al tedesco Leo Kirch (socio di molte avventure televisive, anche oltrefrontiera). TELEPIU' però provocava un mucchio di polemiche, perché non c’era modo di farla andare sul satellite (come prevedeva la legge): criptata sì, a pagamento sì, ma restava via etere. La riduzione dell’IVA fu proprio la norma – così si disse allora - che doveva incentivare l’uso dei nuovi media, ma soprattutto il grimaldello per convincere TELEPIU' ad abbandonare le frequenze terrestri: come sempre nelle cose delle tv, infatti, "l’ultimatum" veniva spostato di semestre in semestre, fino al trasferimento sulla nuova piattaforma nel gennaio del 1996, con lo "sconto" dell’IVA. C'è anche una notizia curiosa legata a questa riduzione, che corrispose a un aumento dell'aliquota sui concimi chimici. Infatti, dopo un accordo europeo che portava l'IVA per le tv satellitari al 4% (come per i libri) e che sarebbe stata inserita in Italia all'interno di una legge che si occupava di questioni dell'agricoltura, all'ultimo venne deciso che si trattava di uno "sconto" troppo forte: cosicché tv satellitari e concimi dovettero, insieme, accontentarsi del 10%. Vale la pena ricordare un po’ di date, su quegli anni di fuoco in cui le tv sperimentavano nuove tecnologie: TELEPIU' nasce nel 1990 ma solo l’anno dopo diventerà a pagamento e solo nel 1996 verrà trasmessa dalla piattaforma satellitare. STREAM, di proprietà Telecom, decolla l’anno seguente, nel 1997. La proprietà di TELEPIU' (così come quella di STREAM) in quegli anni continuava a modificarsi, con avvicendamenti, uscite e nuovi ingressi nelle due società della tv via satellite, ma i bilanci restavano in rosso. La tv a pagamento nel nostro Paese non aveva buona sorte. Berlusconi è stato uno dei più "longevi": attraverso Fininvest è rimasto nella proprietà di TELEPIU' fino al 1999. Murdoch, invece, acquisirà la prima partecipazione a STREAM proprio in quello stesso anno. Per diventare nel giro di pochi anni, nel 2003 (dopo aver vinto le scarse resistenze europee) il monopolista della tv satellitare in Italia.

2 Commenti:

  • Alle lunedì 1 dicembre 2008 alle ore 23:34:00 GMT+1 , Blogger rossaura ha detto...

    Ma lo sai che sei una fonte di dati? Accidenti peccato a non avere scoperto prima i tuoi blog. Dai sicurezza :-)
    Ma che lavoro fai? L'investigatore?
    Congratulazioni è un piacere leggerti.
    Ross

     
  • Alle martedì 2 dicembre 2008 alle ore 13:41:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Ahahah...no, non sono un investigatore. Nè privato nè pubblico. E non ho amicizie di sorta nè con Tavaroli nè con Cipriani (quelli dell'inchiesta Telecom per intenderci). Sono soltanto uno a cui piace molto ravanare nelle notizie di qualche anno fa, che conserva ritagli di articoli interessanti (almeno a mio giudizio) e che si diletta nello scrivere. Grazie di cuore per i complimenti. E' sempre un vero piacere ospitarti come lettrice e commentatrice, carissima ROSS. Un caro saluto.

     

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