braccia sottratte all'agricoltura
Certe volte avere la testa dura non paga. La smodata cocciutaggine dimostrata dal figlio del ministro delle Riforme (nonchè leader riconosciuto del Carroccio) nell'inseguire pervicacemente un pezzo di carta che ne attestasse l'idoneità a fregiarsi del titolo di "maturo", ha rasentato la ridicolaggine. Per non dire altro. Renzo Bossi è uno di quei casi conclamati di braccia sottratte all'agricoltura, alla dura vita nei campi, al nobile esercizio della raccolta dei pomodori o del grano. Piuttosto che insistere con la commissione giudicante del Collegio Arcivescovile Bentivoglio di Tradate, in provincia di Varese (noto feudo leghista), dove Bossi junior ieri mattina ha ripetuto da privatista la parte orale della maturità, l'interessato (che non si è presentato di persona a guardare il tabellone, che peraltro conteneva solo il suo nome di bocciato per l'ennesima volta) avrebbe potuto sfruttare una di quelle innumerevoli inserzioni sui giornali specializzati di ricerca e offerta lavoro. Campi incolti bisognosi di lavorazione e di attenzione, coltivazioni di patate, mais o broccoli e quant'altro offre la natura generosa sono sempre a disposizione per il riccioluto figlio del fedele servitore del cavaliere. Non è nemmeno da scartare l'ipotesi di un impiego in una delle aziende collegate all'universo multimediale del Pifferaio di Arcore. Che so, un posto come gruista nella società di cartellonistica stradale pubblicitaria o un decoroso impiego come scaricatore di materiali standistici alla nuova Fiera di Rho o finanche un più che valido posto come centralinista a Palazzo dei Cigni di Milano 2. Insomma tutto fuorchè l'ennesima prova come studente pseudomodello, intestardito sui libri di testo alla ricerca della giusta coniugazione di verbi e predicati e complementi oggetto di cui il buon Bossi junior non sembra fare eccessivo sfoggio o padronanza. Le sue braccia paiono più che buone e attive (al contrario, ahimè, del padre), idonee quindi per un lavoro più manuale che di concetto. D'altronde, esser figlio di politico non sempre è sinonimo di garanzia di riuscita nella società moderna. Ma i campi sono e resteranno sempre a disposizione. Perchè non approfittarne?
4 Commenti:
Alle sabato 29 novembre 2008 alle ore 18:23:00 CET , rossaura ha detto...
Già perchè non ritornarle all'agricoltura..... anche se ad onor del vero non capendo i cavoli cosa potrà coltivare? Remulass e ravanell? :-D
Ed era anche in una scuola privata a quanto pare. Di solito ci si accorda sempre, ma si vede che in questo caso l'accordo era impossibile.
Insomma in questo caso è giusto dire sotto i capelli niente.
Ciao e buon fine settimana
Ross
Alle sabato 29 novembre 2008 alle ore 20:30:00 CET , nomadus ha detto...
Sempre puntuale e condivisibile il tuo commento, cara ROSS. Ma come è risaputo universalmente da una rapa non si può pretendere che esca un succo concentrato di sapienza e quoziente intellettivo da 120. In fondo dispiace, perchè il vecchio adagio "tale padre, tale figlio" in questo caso chissà se potrà essere utilizzato senza remore e senza sospetti...
Alle lunedì 1 dicembre 2008 alle ore 07:03:00 CET , Anonimo ha detto...
Buongiorno,carissimo.Nonostante al figlio di Bossi è stato consentito quello che ai nostri figli non sarebbe permesso,alla fine non c'è stato nulla da fare.Il figlio di Bossi non è maturo.Forse sarò cattivo ma la cosa mi ha fatto piacere.MAURO.
Alle lunedì 1 dicembre 2008 alle ore 14:05:00 CET , nomadus ha detto...
Non sei assolutamente cattivo, carissimo MAURO. Hai solo esternato una tua legittima soddisfazione per la reiterata bocciatura dell'asino leghista. Che, detto tra di noi, ha fatto piacere anche a me. Spero di avere tue visite più frequenti, ma capisco ovviamente che gli impegni di lavoro ti portino via un bel pò di tempo, sottraendolo alla lettura dei miei blog. Un caro saluto e a presto.
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