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domenica 2 novembre 2008

in fila (nel cuore della notte) contro la crisi


Francamente non mi ci raccapezzo più. Sento parlare di crisi economica, di impossibilità ad arrivare a fine mese, di recessione, di tagli forzati ai consumi primari e poi assisto inebetito a scene di ordinaria follia come quella dell'altro giorno a Roma, all'apertura di un nuovo centro commerciale, con la folla in fila dalle 4 del mattino per potersi accaparrare l'ultimo notebook alla moda a prezzi stracciati. A volte i conti non tornano, per chi vuol dare letture un po' troppo schematiche della crisi italiana. Centinaia e centinaia di persone non solo si sono sottoposte a file mostruose per poter entrare nel negozio di elettronica (Trony) a caccia del cimelio ipertecnologico quasi a costo zero, ma qualcuna di esse si è perfino ferita per riuscirci (http://www.youtubissimo.com/2008/10/trony-roma-zona-romanina-un-mega.html). Spinte, infatti, da promozioni che offrivano notebook a 299 euro e lavatrici a 99 "fino ad esaurimento delle scorte", decine di persone si sono messe in coda dalle 4 del mattino per riuscire a tagliare il traguardo senza impedimenti. Purtroppo la ressa è diventata tale che, a un certo punto, alcuni dei primi arrivati sono stati schiacciati contro le vetrine del nuovo punto vendita, che sono andate in frantumi, facendo arrivare le ambulanze per i feriti. Alcune immagini, davvero crude, si sono viste anche in televisione e "parlavano" più di cento saggi sulla società dei consumi. Da notare che questo maxi-ingorgo (che ha avuto ripercussioni anche sul traffico) si è svolto in un giorno feriale. C'è chi, per capirci, anziché andare a lavorare, ha preferito fare la fila da Trony (http://it.youtube.com/watch?v=b5xAjgKL6xs&feature=related). E questo è lo stesso Paese in cui Mister Prezzi decide di convocare la maggiori aziende italiane produttrici di pasta per chiedere loro conto e ragione di offerte tenute nettamente al di sopra dei costi di produzione e in cui sempre più famiglie a metà del mese non sanno come "tirare a campare". Come si spiega? Chi cerca una "teoria generale" rimarrà deluso. Diciamo che c'è una fascia ancora ampia di consumatori che sente il peso della recessione che avanza, ma che non intende rinunciare a far valere bisogni che vanno al di là del pane quotidiano (a proposito, qui il prezzo è finalmente calato), ma che sono pur sempre bisogni vitali. Se mi serve un notebook e posso comprarlo a meno di 300 euro (di solito costa il doppio), perché non approfittare di una promozione? E perché dovrei sottrarmi a una lunga fila, se poi mi troverò tra le mani l'oggetto di cui ho bisogno? Questo episodio di cronaca ha generato un paradossale rovescio della medaglia: molti italiani hanno continuato a cercare la notizia di Trony non per l'episodio in sè ma perché - stimolati dalla pubblicità che è stata fatta sulle radio e su altri media dell'apertura del centro - avevano bisogno del "ventaglio" delle offerte per capirne la convenienza. Insomma l'elettronica, come il pane e la pasta, fa ormai parte della "dieta" del consumatore e forse anche su questo terreno sarebbe auspicabile un intervento di Mister Prezzi per vigilarne il mercato. È ovvio, infatti, che il meccanismo delle promozioni ha logiche tutte sue e che un prodotto in offerta non è comparabile con quello normalmente in vendita. Ma anche in questi casi dovrebbe valere il discorso sui costi di produzione. Quanto costa "produrre" un notebook se può essere messo in vendita a metà del prezzo? E quanto una lavatrice o una lavastoviglie? Sarebbe molto interessante saperlo.

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