guai (giudiziari) in arrivo...
La notizia, pubblicata stamani su la Repubblica (a firma Walter Galbiati ed Emilio Randacio) a pagina 11, dal titolo "Intesa segreta tra RAI e Mediaset, la procura indaga sui manager" riporta in primo piano l'inchiesta giudiziaria, scottante e ad alto livello, che la procura di Milano aveva aperto nel marzo del 2004, in seguito al fallimento della società di sondaggi HDC, guidata da Luigi Crespi, ex ascoltatissimo sondaggista personale di Silvio Berlusconi. Messo sotto controllo il telefono di Crespi, le indagini accertarono che nella primavera del 2005 (in coincidenza delle elezioni regionali e della morte di Papa Giovanni Paolo II) ci furono accordi tra i vertici della RAI (nella persona di Debora Bergamini, all'epoca responsabile marketing) e quelli di Mediaset, finalizzati ad una sorta di "patto occulto" per ritardare, il più possibile, la diffusione dei risultati elettorali, piegando persino le informazioni sulla morte del Papa all'interesse "superiore" della politica. Un gran brutto affare che, nel prosieguo delle indagini, ha portato i pubblici ministeri Laura Pedio e Giulia Perrotti a compiere il primo passo ufficiale verso l'inevitabile rinvio a giudizio: la trascrizione integrale delle circa novemila pagine di intercettazioni relative a tutte le telefonate intercorse tra i vari personaggi dell'inchiesta. Oltre alla Bergamini, secondo l'articolo di Repubblica, sarebbe rimasto impigliato nella rete giudiziaria anche il bel "mascellone" della Brianza (nonchè fustacchione personale di Sabrina Ferilli) Flavio Cattaneo, il quale all'epoca era presidente della RAI e quindi oggettivamente responsabile delle azioni (non proprio limpide) della sua subalterna Bergamini. Finora non si hanno notizie di reazioni dei vecchi amici di Cattaneo (in quota Alleanza Nazionale e intimo amico del figlio di sua emittenza) che al momento preferiscono defilarsi, per paura forse di dover rispondere a domande e quesiti di natura giudiziaria. Sempre meglio evitare. Finchè si può...
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