il pollaio catodico
In questi giorni di inizio 2006 si sono verificati episodi, inerenti il mondo della tv, a dir poco sorprendenti, irritanti, da biasimare. I continui litigi tra big e presunti tali, i livori artistici e di scuderia, le occupazioni politiche dei programmi d'intrattenimento e addirittura sportivi, i tg sempre a caccia dei servizi ad effetto, i reality che non danno un momento di tregua, Striscia che insegue il primato su Pupo a colpi di scoop più o meno veri e Gongoli e Tapiri che hanno il rigurgito incorporato (in chi lo riceve, ma anche a volte in chi lo consegna...), insomma mi sto sempre più convincendo che il pollaio catodico, di cui al titolo di questo post, stia diventando via via uno sorta di giardino zoologico, pieno di animali televisivi (non sempre bisogna dare il valore letterale al termine usato) e soprattutto pieno di scadente qualità da far rimpiangere un grande assente (che ha deciso anche di chiudere il suo blog, della serie facciamoci mancare tutto) vale a dire Daniele Luttazzi, comico irriverente e satirico che mai come in questo periodo avrebbe ripulito ben bene l'aia mediatica e televisiva da tutti questi escrementi, di pensiero e di immagine. Non ho infatti capito il motivo della sua decisione di chiudere il blog (che viaggiava a 100.000 contatti a settimana) quando almeno c'era la possibilità di una sorta di oasi di pensiero e di confronto, sempre utili alla depurazione da tossine nefaste per lo spirito e per la mente sparse senza ritegno nel pollaio catodico di questo periodo. Come se non bastassero le liti e le minacce tra Pappalardo e Zequila, i seni al vento e le lacrime dei concorrenti del Grande Fratello, le sbraitate contro il festival di SanRemo ad opera dell'escluso di lusso AlBano e della non vedente Annalisa Minetti (lei sì che ha ragione da vendere, altro che il naufrago con la tinta) ieri sera il tubo catodico ci ha premiati con una overdose di lacrime strappacuore sgorgate in modo naturale (come no!) dagli occhi di gallina (oltre alle zampe) di Wanna Marchi, seguita a ruota dalla figlia con gli occhiali di Chanel e con le occhiaie di notti insonni ad aspettare, cosa non si sa. Alla fine viene proprio voglia di non pagare il canone RAI (a proposito, scade il 31 di questo mese, mi raccomando) e di mandare tutti quanti in miniera, come disse in una storica apparizione al festival di SanRemo l'inossidabile Beppe Grillo rivolto a Jovanotti dei tempi "è qui la festa?". Estenderei oggi l'invito ai capistruttura delle reti Rai e Mediaset senza distinzione alcuna, unitamente a molti divi o presunti tali del piccolo schermo, che sono giunti al capolinea della sopportazione intellettuale di molti Italiani!
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