appropriazione indebita (di Google)
Prendo spunto da una notizia di cronaca fresca fresca (avviso di garanzia per Sergio Billè, presidente della Confcommercio, accusato di appropriazione indebita per un acquisto da 60 milioni di euro di un immobile di prestigio, la cui controparte si chiama Stefano Ricucci...) evidenziata oggi sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, per tornare a parlare del caso Google all'interno del 1288; come già ampiamente detto, nei giorni scorsi Telefonica ha deciso di chiudere l'accesso al motore di ricerca più usato al mondo, impedendo così agli operatori del servizio di consultazione dati di poter soddisfare e colmare eventuali lacune informative dei tre applicativi attualmente in uso. Nemmeno chi vi scrive era riuscito nell'arduo compito di origliare nelle stanze del potere, al fine di captare qualche segnale motivazionale idoneo per giustificare, o almeno capire, come mai una decisione così inaspettata e soprattutto unilaterale fosse stata presa a soli due mesi dall'inizio del servizio (solo l'entrata in vigore dell'euro aveva maturato lo stesso effetto temporale, 1° gennaio-28 febbraio 2002) ma alla fine la pervicacia e la ottusa determinazione del sottoscritto nel marcare stretto le voci di corridoio (che portano alle stanze giuste...) e le persone imbottite di attendibili informazioni hanno determinato il risultato sperato. L'uso privato e reiterato di Google (e-mail, messaggerie, banche on line, siti pseudo-porno, etc...) da parte di una sparuta e demenziale rappresentanza di operatori/ici del 1288, assolutamente privi di coscienza, di amor proprio, di materia grigia oltre che di dignità ed educazione, hanno provocato la chiusura di Google, causando un danno morale e professionale altamente lesivo per tutta la categoria dei lavoratori della Società committente e di quella concessionaria, unitamente al disgusto personale di chi scrive, incredulo come tutti credo, nell'apprendere oggi questa notizia. Mi auguro che gli operatori, giustamente allontanati dall'Azienda, trovino nella loro vita professionale (ammesso e non concesso che ne abbiano una...) qualcuno che li ripaghi con la stessa vergognosa e maleodorante moneta, unica unità di misura applicabile a questi codardi ed ignavi abitanti del nulla!
5 Commenti:
Alle giovedì 8 dicembre 2005 alle ore 22:05:00 CET , Anonimo ha detto...
Scaricare, leggere e inviare la posta personale è una pratica diffusa in tutti i luoghi di lavoro del mondo informatizzato, e non un crimine contro l'umanità. Altro discorso, ovviamente, per le chat e i siti pornografici, notoriamente veicoli formidabili di virus.
Detto ciò, nel discorso che fai qualcosa non torna.
Pare che Telefonica avrebbe preteso l'oscuramento di tutto il web non compreso nel bookmark -ma l'idea stessa di confinare il web in una riserva che si pretenderebbe completa è assolutamente velleitaria- perché irritata dal comportamento scorretto di alcuni operatori, peraltro subito rimossi dall'incarico. Ma la supervisione sul nostro lavoro è compito e prerogativa di Atesia, e sarebbe stato logico che una simile scelta (se la regione è quella che spieghi) venisse promossa da Atesia, magari con il consenso degli spagnoli, non da questi ultimi in modo unilaterale. Inoltre, colpirne cento per educarne uno (passi il rovesciamento dell'infelice slogan) è un comportamento autolesionistico e danneggia in primo luogo la qualità del servizio...No, non sono proprio convinto.
Grazie per i complimenti.
Alle venerdì 9 dicembre 2005 alle ore 16:57:00 CET , nomadus ha detto...
Come immagino tu ben saprai (essendo un operatore credo coscienzioso e lontano da siti non proprio raccomandabili...)gli ATS sono incaricati da Telefonica per sovraintendere e controllare le funzioni e operatività dei singoli addetti. Chi vuoi, quindi, che abbia riportato alle orecchie del Grande Capo le nefandezze telematiche se non i solerti, e non proprio strapagati, assistenti di sala?
Alle venerdì 9 dicembre 2005 alle ore 17:03:00 CET , nomadus ha detto...
A margine e a conclusione di questa polemica, non credi , caro e simpatico anonimo operatore, che la decisione di chiudere Google, avrebbe risparmiato un ulteriore ed inutile aggravio di operatività degli ats che hanno dovuto rifare tutto l'elenco bookmark, inserendo e disinserendo (a volte senza un filo logico nè critico) siti web altrimenti non raggiungibili proprio a causa della chiusura, quando sarebbe stato molto più semplice ed intelligente negare l'accesso ai siti a pagamento (porno o meno)? (domanda valida anche per il tecnico informatico dotato di occhiali, quindi privilegiato nella visione...)
Alle venerdì 9 dicembre 2005 alle ore 17:24:00 CET , Anonimo ha detto...
Certo che lo credo, mi chiedo perché Telefonica non sia dello stesso avviso e non riesco a spiegarmelo. Comunque la qualità dei database è molto migliorata col tempo, rimangono alcuni buchi imbarazzanti che spero verranno colmati presto. Ma la mia non voleva essere una polemica. Un'ultima cosa: il commento che ho postato ieri è "condivisibilissimo", oppure l'invito ad accendere la scatola cranica era rivolto a me?
Alle venerdì 9 dicembre 2005 alle ore 18:46:00 CET , nomadus ha detto...
Ovviamente il tuo commento di ieri è condivisibile, l'invito ad accendere la scatola cranica era rivolto all'anonimo bacchettatore di oggi, non certo a te, mio caro anonimo operatore, che hai la fortuna di possedere una scatola cranica non solo perennemente accesa, ma soprattutto piena di materia grigia, al contrario di altri...
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