nisi caste, saltem caute
I vecchi proverbi latini non passano mai di moda. Soprattutto ai giorni nostri, i giorni del ministro inventato Aldo Brancher. La farsa del legittimo impedimento, per organizzare un ministero praticamente virtuale, è stata sottolineata (con una tempestiva e inattesa nota) dal Quirinale e l'ex prete Brancher ha dovuto fare una precipitosa e indecorosa marcia indietro. Nisi caste saltem caute dicevamo. Se non vuoi agire onestamente vedi di farlo almeno con furbizia, suggerivano più di mille anni fa gli antichi latini. Ed è stata anche una delle massime predilette da Giulio Andreotti, uno che (come dire) di queste cose se ne intende, altro che il pivello Brancher. Una massima ispirata da fonti ecclesiastiche e che in effetti rivela il profondo realismo di un'istituzione (la Chiesa) che vanta due millenni di storia travagliata. Insomma, se proprio devi trasgredire fallo senza destare scandali, con opportuna riservatezza e usando le opportune cautele. Il colmo è che addirittura un ex sacerdote disapplichi questo ammonimento frutto di sapienza chiesastica. E che, come se non bastasse, venga avallato il tutto dal Pifferaio di Arcore, uno attento come nessun altro alla propria immagine, il quale non si rende conto dei guai che gli causa il ricorso al legittimo impedimento (nel processo Antonveneta) da parte del suo neoministro senza portafoglio (e senza vergogna). La cosa strana è che, ad eccezione de il Fatto Quotidiano, non un giornale aveva taciuto (al momento della repentina nomina ministeriale) il dubbio che si trattasse di una spudorata mano processuale data ad un intimo amico del presidente del Consiglio (va ricordato che Brancher è stato un fidato uomo Fininvest). L'ex prete era stato attento, all'inizio della vicenda, a defilarsi: "Non ho niente da temere dal processo" (Libero, 20 giugno), "Non c'è alcun collegamento tra incarico governativo e vicenda giudiziaria" (La Stampa, 20 giugno); "Escludo che questo incarico sia stato creato per i processi" (La Repubblica, 21 giugno). Passa qualche giorno ed ecco arrivare la smentita concreta, la prova provata della furbata: Brancher si avvale del legittimo impedimento, addirittura prima ancora che venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il decreto con le deleghe conferitegli. Se davvero non avesse voluto evitare il ricorso al privilegio legislativo (nisi caste), il ministro avrebbe potuto attendere qualche settimana (saltem caute). Usufruendo subito della possibilità salvachiappe che la legge tipicamente berlusconiana (quella per intenderci ad personam) gli concede, Brancher non ha fatto altro che avvalorare il legittimo (questo sì!) sospetto. La sua nonima è rimasta indigesta perfino ad uno con il pelo sullo stomaco come Bossi nonchè a tutta la base leghista oltre che agli altri ministri berlusconiani e non, risultando alla fine anche sovranamente inutile sul piano governativo. In più, tanto per collocare la classica ciliegina sulla torta, ha come mera motivazione la scappatoia processuale considerando che neanche sono chiari compiti e finalità dell'attività ministeriale che dovrebbe espletare l'ineffabile Brancher. Ma tutto questo, tanto per cambiare, a Berlusconi frega qualcosa?
6 Commenti:
Alle lunedì 28 giugno 2010 alle ore 10:06:00 CEST , Anonimo ha detto...
Buongiorno carissimo.Ho letto il tuo post.Purtroppo l'ineffabile Brancher oggi se ne è uscito che,invece di pensare ai Mondiali,si sta pensando a lui.Non c'è limite alla vergogna dello schieramento berlusconiano.Un caro saluto da Mauro.
Alle lunedì 28 giugno 2010 alle ore 15:02:00 CEST , nomadus ha detto...
Come si dice, chi va con lo zoppo impara (inevitabnilmente) a zoppicare e Brancher non si è di certo sottratto a questa massima avendo accanto a lui il massimo ispiratore possibile, alias Berlusconi. Il clan dei senza vergogna annovera ogni giorno di più nuovi adepti e la cosa non fa neppure più notizia. Un affettuoso saluto e buona settimana.
Alle mercoledì 30 giugno 2010 alle ore 18:16:00 CEST , Anonimo ha detto...
Buonasera carissimo.Come va?Io ho avuto l'inizio settimana un pò movimentato a causa di un guasto alla mia auto.Ancora non so cosa abbia.Comunque ieri sono andato alla piscina della Vigor a Via Grotta di Gregna.Se ci dovessi andare un'altra volta ti faccio uno squillo,cosi,se non ti dispiace,ci prendiamo un caffè insieme.Un caro saluto a tutti da Mauro.
Alle mercoledì 30 giugno 2010 alle ore 21:02:00 CEST , nomadus ha detto...
Carissimo MAURO, chiamami senz'altro quando torni dalle mie parti, ci mancherebbe altro, così ci prendiamo un bel caffè o una bella bibita dissetante. Oggi, dopo vari anni, ho ripreso una racchetta in mano e sono andato a giocare con un amico in un circolo dalle parti del Gemelli. Debbo dire che non sono andato malaccio: non sarò Federer ma nemmeno una schiappa ipergalattica. Tu come te la cavi con la racchetta? Un affettuoso abbraccio. A presto.
Alle giovedì 1 luglio 2010 alle ore 07:00:00 CEST , Anonimo ha detto...
Buongiorno carissimo.Purtroppo la racchetta non è il mio forte.Un saluto da Mauro.Buona giornata.
Alle giovedì 1 luglio 2010 alle ore 14:40:00 CEST , nomadus ha detto...
Eheheh...vorrà dire che un domani ci organizzeremo con una bella bocciofila. Un affettuoso saluto.
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page