le Sturmtruppen delle redazioni
Oramai siamo arrivati al più classico dei paradossi. Scendono in campo le Sturmtruppen delle redazioni, anzi della redazione: quella de il Giornale (e chi se no!) diretto dal famigerato Uffizialen Superioren con gli occhiali, Vittorio Feltri. La cosa potrebbe anche far ridere (ricordando il passato e la nostra adolescenza trascorsa anche davanti all TV di Supergulp o leggendo le strisce di Bonvi) se non fosse che la realtà dei fatti è tremendamente vera: i berluscones stanno gridando allo scandalo, al golpe (basta vedere la prima pagina del giornale del Cavaliere, http://rassegnastampa.formez.it/rassegnaStampaView2.php?id=179005), al sovvertimento dello Stato democratico. E sapete perchè? Perchè una sentenza ha deciso che il Pifferaio di Arcore, diciotto anni fa, si è impossessato illegittimamente della Mondadori sfilandola sotto il naso (e con dolo e relativa corruzione del giudice) al legittimo proprietario, Carlo De Benedetti. Basta leggersi la sentenza (http://download.repubblica.it/pdf/2009/sentenza-fininvest-mondadori.pdf) e farsi un'idea; basta rileggersi la cronistoria (http://www.misteriditalia.it/tangentopoli/processo-imi-sir/LevicendeImi-SireLodoMondadori.pdf) e rinfrescarsi la memoria. Due semplici passaggi per sapere di cosa si sta parlando. Ma questo non è sufficiente perchè l'Uffizialen Superioren di cui sopra, indossato l'elmetto (con precauzione, in modo da non spettinarsi), si è messo alla testa della sua sgangherata armata Brancaleone di fedeli pennivendoli e questa mattina ha cominciato a bombardare (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=NKUWB) i poveri lettori ignari o dimentichi del passato. Ma quel che è peggio è che il Sottotenenten di Komplementen, tale Luca Fazzo, definisce debole la sentenza del giudice monocratico Raimondo Mesiano (http://www.ilgiornale.it/interni/attacco_premier_fininvest_pronta_ricorso_e_cicchitto_in_piazza_contro_colpo_mano/05-10-2009/articolo-id=388247-page=0). Ora, non per dire, ma vorrei ricordare ai miei lettori che Luca Fazzo scrive per il quotidiano padronale dopo essere stato un ottimo cronista giudiziario a la Repubblica, dopo aver seguito gli anni di Tangentopoli e ultimamente le scalate dei furbetti del quartierino (Fiorani, Fazio, Gnutti, Coppola, Consorte e compagnia cantando); fin qui niente di male, ognuno è libero di fare il voltagabbana e cambiare bandiera giornalistica, ma occorre anche ricordare che il buon Luca Fazzo è amico più che intimo di Giuliano Tavaroli (condannato con il patteggiamento per la spy-story di Telecom) ed è stato a libro paga di Marco Mancini (pezzo da novanta del vecchio SISMI del generale Pollari), arrestato per il rapimento di Abu Omar e attualmente sotto processo a Milano (il pm Spataro ha chiesto per lui 10 anni di reclusione), ma soprattutto conviene sottolineare che Luca Fazzo è stato sospeso per 12 mesi dall'Ordine dei Giornalisti (http://www.odg.mi.it/node/30184). Insomma, l'Uffizialen Superioren ama circondarsi (dopo il caso Betulla di Renato Farina e il re di Calciopoli Luciano Moggi) di tanti bei soggetti che hanno nel loro DNA tutti i giusti sintomi di cieca obbedienza e fedele appartenenza alla causa di servizio: quella per la quale le Sturmtruppen delle redazioni sono state messe in piedi. Difendere il Capo, costi quel che costi. E negare, negare sempre. Anche di fronte all'evidenza. Tanto la memoria storica non abita in questo Paese.
7 Commenti:
Alle martedì 20 ottobre 2009 alle ore 13:08:00 CEST , Anonimo ha detto...
Sentenza CIR- MONDADORI – Un boomerang di nome Vincenzo Roppo (… e Luca Fazzo che c'entra?)
News tratta dal portale Indymedia al link:
http://piemonte.indymedia.org/article/6030
Berlusconi ha corrotto il giudice Vittorio Metta e quindi Silvio Berlusconi deve risarcire Carlo De Benedetti con 750 milioni di euro.
E' il dispositivo della sentenza del 3 ottobre 2009 (che trovate in allegato in originale pdf e trascrizione word) del Giudice monocratico della 10a sezione civile del Tribunale di Milano Dott. Raimondo Mesiano (pedinato in questi giorni da Mediaset). Tripudiano i 2 legali di De Benedetti: l'avv. Prof. Vincenzo Roppo e l'Avv. Elisabetta Rubini.
“ … Silvio Berlusconi non poteva non sapere della corruzione del giudice Vittorio Metta, chiamato nel 1991 a decidere chi dovesse controllare la casa editrice Mondadori. Perchè i soldi finiti al giudice venivano da un conto estero della Fininvest, e Berlusconi era all'epoca il numero uno del Biscione … Sarebbe assolutamente fuori dall'ordine naturale degli accadimenti umani che un bonifico di circa 3 miliardi di lire sia disposto ed eseguito per finalità corruttive senza che il dominus della società, dai cui conti il bonifico proviene, ne sia a conoscenza e lo accetti. Pertanto è da ritenere che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva, corresponsabilità che come logica conseguenza comporta la responsabilità della stessa Fininvest...”.
Trascrizione integrale della sentenza dell'8 ottobre 2009.
http://piemonte.indymedia.org/attachments/oct2009/sentenza_mondadori_word.doc
E' questa la parte centrale della sentenza con cui il giudice Mesiano ha condannato la Fininvest di Berlusconi ad indennizzare la C.I.R. di Carlo De Benedetti con la stratosferica cifra di settecentocinquantamilioni di euro (quasi 1400 miliardi e spicci del vecchio conio).
Ma se De Benedetti esulta, Roppo non ne ha ben d'onde. La sentenza CIR potrebbe tradursi in un poderoso boomerang. Un macigno sulla capoccia dell'insigne giurista genovese. Pochi giorni fa Paolo Scaroni, felicitandosi per il successo professionale del professore genovese (Roppo è anche consulente legale dell'ENI) ha chiesto a “Vincenzino” di poter far vincere almeno una causetta all'ENI (Roppo patrocina l'ENI nella causa per l'inquinamento ambientale del sito Syndial/ENI di Avenza)
I soliti maligni ritengono che, grazie a questa sentenza, potrebbe giungere a Scaroni una sonora mannaiata tra capo e collo.
Avete presente il nuovo scandalo che coinvolge l'ENI per le tangenti pagate per oltre un decennio al presidente della Nigeria, politici e funzionari nigeriani? (centinaia di milioni di dollari).
Ecco. Ora come ne usciranno i vertici ENI? Come tirarsene fuori dal labirinto ropponiano?
E' “... assolutamente fuori dall'ordine naturale degli accadimenti umani...” che centinaia di milioni di dollari “... siano disposti ed eseguiti per finalità corruttive senza che i dominus della società ne siano a conoscenza e lo accettino...” I vertici dell'ENI “ ...non potevavo non sapere della corruzione... e pertanto è da ritenere che siano corresponsabili della vicenda corruttiva, corresponsabilità che come logica conseguenza comporta la responsabilità della stessa... “ ... ENI.
Il magistrato della Procura di Milano Fabio De Pasquale (che sta indagando sulle tangenti ENI in Nigeria) potrebbe tranquillamente fare copia/incolla delle sentenza CIR/Fininvest, sbianchettare Fininvest/Berlusconi e scriverci sopra ENI.
Che dire Roppo … sei formidabile!
Luca Fazzo ... che c'entra?
continua...
Alle martedì 20 ottobre 2009 alle ore 13:30:00 CEST , nomadus ha detto...
LUCA FAZZO non solo c'entra, caro anonimo e documentato commentatore, ma ci capa pure alla grande. E' l'autore dell'articolo da me citato, è un giornalista condannato, è un leccaculo di Berlusconi. Ti basta per farcelo entrare? Cordiali saluti.
Alle giovedì 22 ottobre 2009 alle ore 14:32:00 CEST , Anonimo ha detto...
Si carissimo, mi basta e m'avanza.
Il parco buoi dei lettori italiani (una buona fetta perlomeno) c'ha proprio la classe giornalistica che si merita.
E Luca Fazzo non è il solo lecchino, venduto prezzolato pennivendolo che c'e. Vespa, Cisnetto, Turani, e bla bla bla
Alle giovedì 22 ottobre 2009 alle ore 15:32:00 CEST , nomadus ha detto...
L'importante è che tu sia rimasto soddisfatto della mia risposta. Poi ognuno è libero (per fortuna) di pensarla come meglio crede. Cordiali saluti.
Alle giovedì 22 ottobre 2009 alle ore 20:24:00 CEST , Anonimo ha detto...
più che soddisfatto, e aggiungo compiaciuto. Meno male che esistono spazi come il vs. che non disegna di chiamare le cose col oro vero nome. 10 & lode e complimenti
Alle giovedì 22 ottobre 2009 alle ore 21:01:00 CEST , nomadus ha detto...
Apprezzo i tuoi complimenti e ne sono onorato. Sappi che questo blog lo gestisco da solo mentre l'altro (l-antipatico.blogspot.com) lo condivido con un intelligente e caro amico di nome Davide. Ancora grazie per i tuoi interventi, caro anonimo commentatore. Spero di ritrovarti presto. Un cordiale saluto.
Alle venerdì 2 luglio 2010 alle ore 16:26:00 CEST , Anonimo ha detto...
Sismi: gli avvocati di CIR, ENI e Banca Carige spiati dai servizi segreti
“Sismi: Altana Pietro colpisce ancora”.
Articolo/scoop tratto dal portale Indymedia al link:
http://piemonte.indymedia.org/article/9264
Dall'edizione del 29 giugno 2010 del quotidiano Il Corriere Mercantile di Genova:
"SPY Story - I soci di un notissimo studio legale genovese hanno denunciato un'intrusione informatica e la sparizione di documenti. Avvocati spiati scatta la perquisizione. La Digos sequestra vario materiale nella casa di Pietro Altana ex informatore del Sismi"
L’ex dipendente del Sismi (e probabilmente anche Sisde) che ha spiato per anni gli iraniani, centri sociali, società dell’alta finanza, e noti avvocati è stato pizzicato dalla Polizia Postale a saccheggiare via telematica documenti riservati degli avvocati di fiducia di Carlo De Benedetti (CIR), di Banca Carige e dell’ENI: lo studio legale Roppo & Canepa, fondato dagli avvocati Vincenzo Roppo e Paolo Canepa. Quest’ultimo è anche fratello di Anna Canepa (il magistrato che nel 2004 ha fatto arrestare e condannare l’agente del Sismi).
Da quanto si sussurra in ambienti vicini alla Procura della Repubblica di Genova pare che l’Altana avesse anche spiato da vicino Roppo & Canepa facendo l’addetto alle pulizie negli uffici della nota law firm nel corso dell’operazione Sismi “Cavallo di Troia” (uscito anche un articolo quì su Indymedia e alcuni articoli su Il Secolo XIX e su Milano Finanza).
http://piemonte.indymedia.org/attachments/nov2009/articolo_stampa_altana_pietro_2.pdf
http://piemonte.indymedia.org/attachments/dec2008/rapporto_sismi_sisde.pdf
Da quanto si apprende la denuncia sarebbe partita per iniziativa dall’Avv. Vincenzo Roppo e di Giovanni Berneschi (Presidente di Banca Carige).
Sta indagando sulla nuova spy story il magistrato Andrea Canciani (collega per anni del magistrato Anna Canepa).
C’è sentore che ne vedremo delle belle.
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