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giovedì 2 febbraio 2006

la steccata di Big Luciano


Questa volta Big Luciano l'ha combinata grossa! No, no, tranquilli, non mi riferisco a Luciano Pavarotti (magari a qualche altra marachella fiscale dal Principato...) ma all'altro big, quanto a stazza veleggiano tutti e due sulle tre cifre della bilancia, vale a dire Luciano Gaucci, ex presidente nonchè proprietario del Perugia Calcio (si dice anche dell'Ancona tramite un prestanome) accusato di bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere insieme ai suoi due figli (arrestati) Riccardo e Alessandro. Il fumantino Luciano si trova all'estero, per la giustizia italiana è latitante, ma per un giornalista di RaiSport (Enrico Testa) non è stato molto difficile, oggi, mettersi in collegamento telefonico con il ricercato che, nemmeno troppo sollecitato dal giornalista Rai, ha cominciato un suo personalissimo show, innescando con le sue dichiarazioni una serie di polemiche e minacce di querele che una già basta. Praticamente le accuse di Gaucci si rivolgono principalmente a due persone: Franco Carraro, presidente della Federcalcio e Cesare Geronzi, presidente e padre padrone del gruppo Capitalia: uno accusato di essere a capo non della Federazione ma di una lobby economico-sportiva con l'intento di fare sfracelli non si sa bene di chi; l'altro (insieme alla figlia Chiara Geronzi) che intrallazza con i milioni di euro e con i personaggi poco raccomandabili che gravitano intorno al pianeta calcio e che ha voluto il fallimento di Gaucci in persona, dopo la famosa cessione del giocatore Hidetoshi Nakata dal Perugia alla Roma (40 miliardi di vecchie lire) diventato pedina di scambio e di ricatto per far rientrare dallo scoperto bancario il Big Luciano. Chiaramente tutte queste dichiarazioni del latitante Gaucci io le prenderei con il beneficio d'inventario, non solo perchè si trova in una situazione giuridicamente "scomoda", ma anche perchè in altre occasioni passate si è dimostrato piuttosto restìo a rivestire un ruolo idoneo come presidente e manager di una società sportiva, senza nulla togliere alla sua libertà di espressione e di proteste nei confronti del sistema calcistico (chiaramente malato e sovradimensionato) mai suffragate però da rincontri effettivi e tangibili. Spero che questa sia l'ultima "steccata" calcistica e manageriale di Big Luciano, ormai più propenso alla bella vita con donne dominicane e libagioni esotiche piuttosto che a litigi e baruffe italiche nel mondo del pallone. Certo che se prendesse il primo aereo per Roma, magari domani, e si presentasse ai giudici perugini che stanno indagando sul crac del Perugia per raccontare tutto quello di sua conoscenza, non credo proprio che ci faccia una figura barbina, anzi...

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