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martedì 25 aprile 2017

una morte assurda


Il carcere di Regina Coeli non è certo nuovo a fatti di cronaca dove un detenuto ci lascia le penne, per un motivo o per un altro. Certo che leggere la notizia (http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-roma/20170424/281522225973266) di chi a 8o anni, per un cumulo di pene, cadendo e sbattendo la testa va a finire al Creatore ci sembra proprio un qualcosa di incredibile. E la cosa ancor più riprovevole è l'ostinazione di chi non ha voluto accogliere la richiesta, più che lecita, di sostituire la misura detentiva inframuraria con una meno afflittiva, come ad esempio il ricovero in una struttura ospedaliera o in una casa di cura per anziani, alla luce della considerazione per lo stato di salute dell'ottantenne e per il tipo di reato commesso (una serie di furti di biciclette). A volte si scarcerano tipi che hanno picchiato selvaggiamente mogli e fidanzate e si fanno morire dietro le sbarre vecchietti innocui tra il disinteresse di tutti, istituzioni comprese. Questa è l'Italia! 

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