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domenica 17 febbraio 2008

Casini e le scelte coraggiose


Ho apprezzato molto il discorso tenuto ieri a Mestre, presso la sala Dogi dell'Hotel Russott, dal leader dell'UDC PierFerdinando Casini, a margine dell'inizio della campagna elettorale dei democratici cristiani veneti. La scelta, coraggiosa e preannunciata, di abbandonare Berlusconi e il Popolo della Libertà e di correre da solo, la voglia di staccare la spina a quell'unione politica che andava avanti dal 1994, è stata per Casini la realizzazione di un'idea e di una missione personale alla quale non poteva più derogare. Troppe volte, oramai, era stato costretto a deglutire polpettoni politici immangiabili e precotti. In troppe occasioni aveva dovuto respirare l'olezzo poco edificante della vicinanza di Bossi e Fini, e non era servito granchè nemmeno turarsi il naso. Ora, finalmente, con un atto di coraggio lodevole e rimarcabile, PierFerdinando ha detto basta allo strapotere berlusconiano, ai ricatti e alle pressioni dei suoi ex alleati, ai giochi e agli inciuci tipici di chi non vuol perdere la poltrona del potere. Nel suo discorso di Mestre Casini ha detto a chiare lettere che "...non tutti in Italia sono in vendita, il Popolo della Libertà è un partito populista e demagogico, un'arca di Noè che può comprare i marchi ma non gli uomini e le idee..." lanciando così una stoccata platealmente polemica nei confronti del cavaliere e dei suoi rozzi metodi da compravendita, come fosse al mercato dei calciatori. In un'intervista ad Aldo Cazzullo, pubblicata stamani a pagina 3 del Corriere della Sera, Casini (riferendosi esplicitamente a sua emittenza) sottolinea "...sono stanco di ascoltare gli stessi slogan, le medesime promesse vane, la solita litanìa di numeri, di spese miliardarie senza coperture, di frasi pensate per compiacere la gente anzichè dirle la verità. Perchè dovrei continuare a stare al fianco di una persona in cui non credo più?" e praticamente decreta lo smascheramento della persona politica (Berlusconi) con cui è stato gomito a gomito e di cui ha potuto notare da vicino l'invidiabile (e deprecabile) arte della bugia e della mistificazione, a tutti i livelli. Una grande opera di ripristino della verità e della trasparenza effettuata da Casini (da seguire anche le cose dette nel salotto di Vespa, http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=29114&idCnt=70517&pagina=1&path=RaiClickWeb^Home^Notizie^Archivio+^PORTA+A+PORTA#1), cui bisogna riconoscere il merito, non indifferente, di essersi affrancato dalla brutta compagnia di giro che aveva frequentato in questi ultimi tre lustri, e di aver riscoperto una sua coscienza (politica ed umana) ed una sua coerenza che ha fatto dire a sua figlia Benedetta "Papà, finalmente mi sento orgogliosa di te!". E a questo punto aggiungo pure io: bravo PierFerdy, mi sei proprio piaciuto!

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